La riflessione proposta ai fedeli nella giornata di Domenica, è stata improntata sul concetto di coscienza. Il Pontefice ha spiegato: «Gesù dice ai suoi discepoli, incaricati di precederlo sulla via verso Gerusalemme per annunciare il suo passaggio, di non imporre nulla: se non troveranno disponibilità ad accoglierlo, si proceda oltre, si vada avanti. Tutto questo ci fa pensare. Ci dice, ad esempio, l’importanza che, anche per Gesù, ha avuto la coscienza: l’ascoltare nel suo cuore la voce del Padre e seguirla. Così anche noi: dobbiamo imparare ad ascoltare di più la nostra coscienza. Ma attenzione! Questo non significa seguire il proprio io, fare quello che mi interessa, che mi conviene, che mi piace… Non è questo!».
Papa Francesco ha poi affermato: «Gesù, nella sua esistenza terrena, non era, per così dire, telecomandato. Gesù vuole noi cristiani ci liberi come lui, non cristiani egoisti che seguono il proprio io, telecomandati che cercano un collegamento con un altro. Se non segue Dio nella propria coscienza, un uomo non è libero».
Prima di ringraziare i Vescovi e le parrocchie per le preghiere e per le donazioni, il Vescovo di Roma ha, ancora una volta, sottolineato il concetto di coscienza: «E’ lo spazio interiore dell’ascolto della verità, del bene, dell’ascolto di Dio; è il luogo interiore della mia relazione con Lui, che parla al mio cuore e mi aiuta a discernere, a comprendere la strada che devo percorrere, e una volta presa la decisione, ad andare avanti, a rimanere fedele».