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Papa Francesco parla di famiglia e confessione

Creato il 25 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Papa Francesco ha parlato del tema della famiglia e dell'importanza della confessione come atto di fede e non come seduta di psichiatria.

Photo credit: Semilla Luz / Foter / CC BY

Papa Francesco tocca un tema molto caro alla Chiesa, quello della famiglia. L’occasione è quella della XXI pleanria del Pontificio Consiglio per la Famiglia e come sempre, le parole del pontefice cercano di arrivare al cuore stesso del concetto di famiglia e ai problemi che la società moderna le affliggono:  ”la famiglia si fonda sul matrimonio. Attraverso un atto d’amore libero e fedele, gli sposi cristiani testimoniano che il matrimonio, in quanto sacramento, è la base su cui si fonda la famiglia e rende più solida l’unione dei coniugi e il loro reciproco donarsi”. “Proponiamo a tutti, con rispetto e coraggio, la bellezza del matrimonio e della famiglia illuminati dal Vangelo”. Ma Papa Francesco parla anche delle difficoltà che la famiglia spesso ha e che minacciato la sua integrità: ”per questo ci avviciniamo con attenzione e affetto alle famiglie in difficoltà”, “per tanti motivi sofferenti”, “ai coniugi in crisi e a quelli ormai separati. A tutte vogliamo stare vicino”. Parole che aprono ulteriori spiragli a quelle persone che, pur separate, vogliono continuare a vivere la loro fede nel cattolicesimo. La concezione di famiglia di Papa Francesco quindi, pur senza discostarsi dalla tradizione, abbraccia anche i componenti di quelle famiglie che, per un motivo o per l’altro, non sono più unite, ma che restano comunque famiglie agli occhi di Dio. Papa Francesco torna poi sulla questione della confessione e sul rischio del secolarismo dell’atto, molto spesso preso come una seduta di psichiatria e non come vero atto di avvicinamento a Dio tramite il perdono dei propri peccati: “confessare i nostri peccati non è andare ad una seduta di psichiatria, neppure andare in una sala di tortura: è dire al Signore ‘Signore sono peccatore’, ma dirlo tramite il fratello, perché questo dire sia anche concreto. ‘E sono peccatore per questo, per questo e per questo’”. “Concretezza, onestà e anche una sincera capacità di vergognarsi dei propri sbagli: non ci sono viottoli in ombra alternativi alla strada aperta che porta al perdono di Dio, a percepire nel profondo del cuore il suo perdono e il suo amore”. Papa Francesco invia poi a prendere esempio dai bambini: “i piccoli hanno quella saggezza: quando un bambino viene a confessarsi, mai dice una cosa generale. ‘Ma, padre ho fatto questo e ho fatto questo a mia zia, all’altro ho detto questa parola’ e dicono la parola. Ma sono concreti, eh? Hanno quella semplicità della verità. E noi abbiamo sempre la tendenza di nascondere la realtà delle nostre miserie. Ma c’è una cosa bella: quando noi confessiamo i nostri peccati come sono alla presenza di Dio, sempre sentiamo quella grazia della vergogna. Vergognarsi davanti a Dio è una grazia.


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