Papa Francesco sale sul pullman e paga il conto dell’albergo: panico a Montecitorio.

Creato il 15 marzo 2013 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

dal nostro inviato a Roma. “È scandaloso, digiamolo” ha commentato ieri sera, facendosi portavoce di un malcontento trasversale tra i colleghi, l’onorevole Ignazio La Russa, già Ministro della Difesa del IV governo Berlusconi, non appena si è diffusa la notizia che il nuovo Papa Francesco, l’argentino Jorge Mario Bergoglio, avrebbe viaggiato su un pullman come un cittadino qualunque e avrebbe pagato il conto dell’albergo dove alloggiava durante la sua permanenza a Roma.

Prima di salire sulla sua potente auto blu e muovere in direzione di Arcore, La Russa ha invitato il sindaco della città eterna, Gianni Alemanno, a una sdretta nella concessione dei permessi di soggiorno agli immigrati extra-comunitari e ha rilanciato l’idea di un “esame di ammissione” che permetta di salvaguardare i “nostri valori culturali e linguistici, digiamolo”. “Non siamo qui a pettinar cardinali” gli ha fatto eco il Segretario PD quasi-forse-non-si-sa-dipende futuro Presidente del consiglio italiano, Pier Luigi Bersani, dando ad intendere – o così abbiamo interpretato – che almeno la colazione-mattutina di Papa Francesco sarebbe dovuta gravare sul bilancio del Vaticano, onde evitare il rischio che anche la carriera ecclesiastica diventi privilegio dei ricchi.

“Pirl!” è stato invece il laconico commento di un anonimo esponente leghista fresco di laurea in Argentina. Dal canto suo, l’M5S, attraverso un suo comunicato in streaming, un tweet di Casaleggio e una scoreggia di Dario Fo, ha fatto sapere che Jose Mario Bergoglio non è un attivista e che non è mai stato autorizzato da Beppe Grillo a prendere una simile iniziativa, pertanto è da ritenersi a tutti gli effetti fuori dal movimento.

Featured image, Gianni Alemanno in Piazza San Pietro mentre intento ad attuare “la sdretta” richiesta da La Russa.


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