L’Esortazione Pastorale “La Gioia del Vangelo” “è un ‘concentrato’ di grandi verità”, commenta – con un “Grazie, Papa Francesco!” – Giovanni Palladino nella Newsletter di Popolari Liberi e Forti. Dal titolo azzeccato: “Dalla dottrina sociale della Chiesa alla dottrina sociale per la Chiesa”.
Palladino parte da una citazione del futuro Leone XIII: “Gli acquisti della cultura, del sapere, dell’incivilimento e di una libertà temperata e ragionevole devono essere custoditi, promossi e tenuti in gran conto”. In definitiva, aggiunge, anche la buona gestione della libertà è un fatto culturale. È l’ignoranza o, peggio, la cattiva cultura che spesso trasforma la libertà in licenza. È la falsa cultura, che impedisce a una economia “selvaggia”, perché sfruttatrice e speculativa, di trasformarsi in una economia di mercato razionale e quindi morale, che noi cristiani chiamiamo “economia sociale e solidale di mercato”.
DSC PER LA CHIESA (E PER UN RITORNO ALLA PARROCCHIA)
Il mondo della politica ci ha purtroppo abituato male, come temeva Gesù, quando denunciava i comportamenti – diversi dalle loro parole – degli scribi e dei farisei:
“NON FATE SECONDO LE LORO OPERE, PERCHÉ ESSI DICONO E NON FANNO”.
Non dobbiamo cadere nella trappola del cattivo esempio o, peggio, dello sconforto derivante dal cattivo esempio. Ma il cattivo esempio va combattuto. È quanto ci dice oggi Papa Francesco con l’Esortazione della “EVANGELII GAUDIUM”, un forte invito alla conversione pastorale e a uno stato permanente di missione rivolto innanzitutto ai cardinali, ai vescovi e ai sacerdoti, il cui cattivo esempio di alcuni – lo sappiamo – ha spesso fatto perdere la fede a molti cristiani “deboli”.
Paragono questa importante e profonda Esortazione Pastorale a una vera e propria Enciclica Sociale, ma questa volta più rivolta alla Chiesa che non ai fedeli, anche se poi il messaggio del Papa è pur sempre finalizzato ad aiutare e a rafforzare tutti noi. “Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisca rinchiusa in un groviglio di ossessioni. (…) Una eccessiva centralizzazione, anziché aiutare, complica la vita della Chiesa e la sua dinamica missionaria”. E in vari punti c’è una esortazione a ritornare alla Parrocchia, la cui importanza è stata dimenticata anche per carenza di qualità e di vera fede dei sacerdoti, spesso delusi da quanto vedevano al CENTRO della Chiesa.
È la stessa delusione – scrive ancora Palladino -, subita da alcuni miei compagni di scuola nel vedere cosa avveniva al CENTRO della DC o dello Stato dagli anni 60 in poi, non avendo conseguito un forte ancoraggio alla “Buona Notizia” e ai preziosi consigli della Dottrina Sociale della Chiesa. Ma non vi è dubbio che oggi la conversione debba anche avvenire tra i cristiani impegnati in politica. È troppo comodo attendere che siano prima “gli altri” a convertirsi.
Gian Paolo Vitale
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