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Matt è un avvocato di mezza età, sposato e con due figlie, che vive nel Paradiso delle Hawaii e che, come molti uomini totalmente concentrati sul lavoro, trascura la famiglia.All'improvviso però un incidente, che ha causato un coma irreversibile alla moglie, lo costringe a fare i conti con ciò che la sua disattenzione ha provocato nei confronti della propria famiglia. La figlia diciassettenne, una sconclusionata come molti degli adolescenti di oggi, ha imboccato la strada della ribellione ed è ingovernabile, la più piccola di 10 anni la segue a ruota. Quando lui, davanti alla nuova situazione che si è creata, tenta di rientrare nei panni del padre, le figlie gli si rivoltano contro e lo obbligano ad aprire gli occhi anche nei confronti della moglie rivelandogli che da tempo lo tradiva con un bellimbusto di nessun valore e che stava per chiedergli il divorzio.L’orgoglio ferito spinge Matt a mettersi in un’ossessiva ricerca del rivale, mentre sua moglie in ospedale è tenuta in vita da una macchina, ma presto questa ricerca della verità diventa per lui anche un momento per fare chiarezza sul senso della sua vita.
E’ la figlia maggiore che, inaspettatamente, davanti a questo dramma si dimostra più matura di suo padre e lo aiuta a ricomporre le cose.Questo evento doloroso riesce infatti a far riaffiorare in lui, insieme all’amore per la famiglia, il senso del dovere e di onestà, tanto che manderà all’aria la trattativa in corso per la vendita a degli speculatori della tenuta di famiglia ereditata (rinunciando così a un cospicuo guadagno e liberandosi degli avidi parenti che lo circondano). La decisione, presa insieme alle figlie, di staccare la spina alla madre li riavvicinerà nel dolore ricomponendo i loro rapporti.
Paradiso amaro è un film ironico, leggero, lineare, apparentemente anche un po' banale, che parla di sentimenti raccontando come Matt (George Clooney), benché abiti alle Hawaii e sia un ricco proprietario terriero, davanti al dolore è un essere umano come noi e - come tutti - deve fare i conti con la vita, con la morte, con i delicati equilibri affettivi che tengono insieme una famiglia, con le nevrosi e le difficoltà di un matrimonio in crisi.E' in realtà un film importante perché descrive in modo semplice concetti profondi: il significato del dolore, il valore terapeutico del perdono, l’importanza della famiglia come generatore d’amore che deve “caricare le batterie” dei figli perché, a loro volta, dovranno essere in grado di farlo con i propri, contribuendo a tramandare e diffondere l'energia dell'amore nel mondo.
Anche in questo caso il titolo originale del film “The Descendants” (la discendenza) forniva la chiave di lettura del film, significato che si è perso nel titolo italiano.Il film racconta come attraverso il dolore, poco alla volta, sia Matt sia le figlie arrivino a rovesciare il loro modo di vedere le cose e di rapportarsi. Il dolore accomuna perché rende tutti uguali eliminando le differenze di ceto, di genere o - come in questo caso - generazionali. Il dolore che si concentra solo su se stesso può annientare, ma quando è accettato e compreso come condizione umana diffusa che non risparmia nessuno, diventa sofferenza che fa crescere, fortifica, accomuna e crea fratellanza.La percezione mentale dei fatti e la visione egocentrica delle proprie ragioni era la causa dell’opposizione che si era creata tra padre e figlie, ma attraverso il reciproco sforzo di capire anche le ragioni dell'altro e attraverso il perdono si attua il capovolgimento di questo sistema di pensiero arrivando a comprendere come dietro ai comportamenti scorretti di tutti ci fosse nient’altro che bisogni d’amore inespressi e insoddisfatti. E’ sempre l’Ego a mettere in primo piano gli errori degli altri per rinchiudersi ferito e inaccessibile all’amore, dietro l’alibi del proprio dolore. E’ questo il meccanismo che l’assenza del padre, concentrato solo sul lavoro, il tradimento della mamma, concentrata solo sul suo bisogno di attenzioni e di amore, stava portando sulla strada sbagliate le figlie.Gli errori commessi da parte di entrambi erano però mancanza di attenzione, non di amore, e quindi errori che anche un’adolescente può comprendere ed accettare, ridimensionando l’idea che i genitori debbano essere perfetti (passaggio obbligato per diventare adulti ed uscire dalla trappola del rancore represso).Gli errori di percezione delle figlie vengono così corretti portando ad abbandonare la strada della ribellione come inconscia punizione delle mancanze dei genitori.La dolorosa esperienza di dover staccare la spina alla macchina che teneva in vita la moglie e la mamma in coma diventa così un’opportunità per tutti per capirsi, un’opportunità per perdonare se stessi perdonando l’altro.La decisione finale di non vendere il terreno è un atto simbolico di grande intensità che rappresenta la necessità che i genitori si assumano la responsabilità dell’eredità che lasciano dietro di sé in termini di amore.
Vedi nel libro "NON TI AMERO', COSI', PER SEMPRE" Parte prima- Cap 3: La valvola di sfogo: il tradimento, una realtà in evoluzione, Parte Seconda - Cap 5: Ripartire da sé: se cambi te stesso cambi il mondo.
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