di Giacomo Dolzani
Le recenti azioni aggressive dell’Epp (Ejército del Pueblo Paraguayo), gruppo ribelle attivo nel nord del Paraguay, hanno preoccupato a tal punto il governo di Asunciòn da spingerlo a chiedere l’aiuto delle Forze Armate statunitensi, in supporto al proprio esercito nella lotta contro i guerriglieri; ad annunciare la notizia è stato il ministro dell’Interno, Francisco de Vargas, affermando che “la questione è trattata ai massimi livelli”.
Sembra però che l’operazione congiunta tra i due paesi sia già cominciata, da qualche tempo infatti, secondo notizie riportate dai media locali, insieme alle truppe paraguayane sarebbe stata registrata la presenza anche di soldati provenienti dagli Usa.
L’Epp è un gruppo, definito “terrorista” dal governo paraguayano, che opera nel nord del paese sudamericano compiendo attacchi incendiari contro villaggi, rapimenti ed agguati contro militari e popolazione civile e che nel corso di 8 anni di attività ha causato decine di vittime.
Il movimento è nato nel 2005 in seguito alla messa fuori legge del Partido Patria Libre (PPL), formazione estremista di ispirazione marxista, e si è reso protagonista di una lotta armata per l’indipendenza di alcune regioni del Paraguay settentrionale; per contrastare l’Epp il governo aveva già preso misure straordinarie, prima di rivolgersi a Washington, erano stati infatti inviati contingenti di truppe scelte nel nord ed era stata approvata una legge per affidare al presidente, “in caso di estrema necessità”, il comando delle forze armate, espedienti che però non si sono resi efficaci come probabilmente lo sarà un possibile intervento americano.