Ci sono storie che fanno male, indipendentemente da dove provengano. Che ti riportano alla cruda realtà, quella fatta di dolore e di lotta, che col pallone c’entrano sempre poco.
Il giocatore paraguaiano, Sebastian Ariosa (quotidianolive.com)
Una di queste riguarda Sebastian Ariosa, ormai ex giocatore dell’Olimpia Asuncion.
La malattia. Dopo aver trionfato con il Defensor Sporting, il giocatore passa nel 2011 all’Asuncion, e lì continua tranquillamente la sua carriera, forte di un contratto che lo legava al team fino al 2015. Accade però che, nel maggio del 2013, Sebastian si rende conto di avere forti dolori al petto, in più la sua tosse era insanguinata. Dopo varie analisi, i medici gli diagnosticano un tumore nella zona toracica. Ergo, stop al calcio giocato. Almeno per un po’.
Il calvario. Ariosa vola negli USA, subisce due interventi delicati ed inizia un ciclo tremendo di chemio. E nonostante il suo club sia inizialmente vicino al giocatore, con tanto di comunicati stampa, ben presto l’uruguaiano non percepisce più lo stipendio. Fino alla rottura definitiva: un telegramma gli annuncia il licenziamento. “Perché impossibilitato a svolgere l’attività calcistica”, c’è scritto. E giù la tristezza.
La reazione. “Sono stato licenziato con un telegramma – ha commentato Sebastian – Dopo la malattia, un’altra mazzata che non ci voleva. Si stanno accanendo contro una persona già a pezzi. Mi hanno abbandonato proprio nel momento di maggior bisogno. E’ triste trattare una persona in questo modo. Non era proprio il momento di restare senza stipendio”. La sua voce è rotta dal pianto. Il mondo addosso e la sensazione che nulla possa essere più come prima. A partire dal mondo del calcio, che sembra averlo licenziato dalla vita…
(spaziojuve.it)
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