A parte i tanti nervosi, le prese per il culo e le occhiatacce da parte degli indiani perché io sono più nera di loro, devo dire che l’India mi ha aiutato molto a superare due mie grandi paure. La prima è la paranoia da Truman Show, la seconda è la paura della gente. Ho vissuto anni bui in cui non potevo stare troppo vicina alle persone che non conoscevo. Non ho mai capito come è iniziata so solo che ad un certo punto quando un estraneo si sedeva vicino a me in autobus io, o mi alzavo o mi ripetevo per tutto il tragitto di stare calma e mi spiaccicavo il più possibile sul sedile cercando di farmi inghiottire dall’imbottitura.
È stupido? Si. Fa ridere? Non tanto. Primo perché è una cosa da psyco, secondo perché ogni volta ti ritrovi a pensare: “no la non ci vado c’è troppa gente, no la non ci vado tutti ti toccano, no è meglio se sto a casa a pensare alla mia vita”. A cosa pensassi quando rimanevo a casa in preda alle ansie in realtà non me lo ricordo, anche perché il periodo più buio è stato verso i 15 anni e diciamocelo a quell’età che pensieri vuoi avere?!
Quando camminavo per strada e qualcuno accidentalmente mi sfiorava dentro la mia testa imperversava il caos, giuro, uscivo di testa ma cercavo allo stesso tempo di mantenere la calma, anche perché a 15 anni se non ti mostri sicuro e felice sei proprio un inutile peso… ovvio si parla del periodo precedente all’esplosione di emo-nerd, andava ancora di moda fare i fighi-sicuri-pauradegnente, se fossi nata un po’ dopo io e le mie paranoie saremmo diventate più famose della reginetta del ballo di Kiss me.
Con il passare degli anni mi sono calmata, se un estraneo si sedeva vicino a me in autobus riuscivo a non impazzire e devo dire che grazie ai miei 6 anni bolognesi le mie due paranoie si sono attutite abbastanza, però non sono mai guarita del tutto!
Arrivata in India, oltre al normale shock dato dal sovraffollamento, notai subito che qui tocchicciarsi è assolutamente normale. Mi sono subito tornate tutte le mie paranoie!
Qua non si sa perché ma tutti i maschi si toccano sempre, si danno la mano quando camminano o camminano abbracciati, quando parlano si toccano almeno cento volte, poi però se cammini per mano con tuo marito ti guardano come se fossi una cretina! Dopo i primi cinque minuti di orrore puro, mi accorsi che i maschi si toccano fra maschi, difficilmente si avvicinano alle femmine. Per esempio quando mio marito mi presentava ai suoi colleghi indiani loro non mi davano la mano, mi dicevano solo Hi. Benissimo, pensai, questo è il mio paradiso, la mia terra, qua nessuno mi toccherà mai più neanche accidentalmente. Lo so, lo so è un pensiero ridicolo visto che questo paese è sovraffollato e sperare di sfuggire al “tocchicciamento indiano” è da stupidi, ma io l’ho detto più e più volte che non sono tanto intelligente!
L’inizio del mio incubo iniziò la prima sera in un club a Pune, la calca era inimmaginabile, il tipo che ti controllava al metal detector era più svogliato che mai, io iniziavo a sudare freddo. Dovete sapere che qua in India spingersi o cercare di scavalcare non è solo normale ma per qualche indiano è un obbligo. Loro ci provano sempre. C’è calca al bar? Intrufolati con disinvoltura fra la fila anche se pesi duecento chili e puzzi come il fornaio butterato di Fantozzi. Devi raggiungere il tuo amico che si trova dall’altra parte del locale? Non chiedermi gentilmente di spostarmi ma tocchicciami e spingimi finché non riesci a guadagnare quei tre millimetri. Non vi nascondo che dopo la prima serata tornai a casa e non mi lavai con l’acqua ragia solo perché non sapevo dove andare a comprarla. Il bello è che queste cose non succedono solo nei club ma succedono ovunque! La gente ti tocca a casaccio, sempre. Lo fanno tutti, dai poveri cristi che chiedono l’elemosina, al tipo che vuole passare al supermercato, lo fa il cameriere e lo fa anche lo sconosciuto in discoteca che non vuole niente ma ti tocca solo per il gusto di farlo. Poi con queste mani sempre in azione, manate dappertutto, mani che toccano, mani che si toccano… dio mio stavo impazzendo.
Questo è stato uno dei motivi per cui aspettai un mese prima di uscire di casa in totale libertà! Come ho fatto ad abituarmi? Beh non mi sono ancora abituata ma sto cercando di farmene una ragione, ogni giorno mi ripeto che la mia è una fobia da ricchi, non mi posso permettere il lusso di sfuggire al tocchicciamento! Solitamente stingo i denti e mi ripeto di calmarmi oppure ordino un’altra vodka, cerco di sopravvivere come posso! Quindi caro amico italiano o cara donna italiana che stai pensando di trasferirti in India, siete pronti al tocchicgame? Beh sarà meglio che vi prepariate perché al tocchiccio non sfugge proprio nessuno!