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Come mi diceva spesso la mianonna: “non c’è il due senza il tre” ed infatti dopo aver visto ParanormalActivity 1 e 2 non potevo esimermi dal guardare anche il terzo capitolo dellasaga. Inizierei citando un blog di cinema che leggo sovente 3>1>2. In parole più spicce emeno matematica il terzo film fa più paura del primo, il quale a sua volta,faceva più paura del secondo.Ebbene sì, per la prima voltaposso ritenermi soddisfatto dalla visione di questo film, che, per chi miconosce, vuol dire: "me la sono discretamente fatta sotto". Il terzo capitoloè il prequel dei precedenti episodi, la chiave di volta per svelare il mistero(modo abbastanza consolidata in quel di Hollywood ultimamente), infatti,vediamo le due protagoniste dei primi capitoli nella loro infanzia.Per la prima volta rispetto ai precedenti capitoli il film hauna sua logica. Perché si usano le telecamere? Perché il compagno della mammadi Katie e Kristie per lavoro gira filmini di matrimonio. Accade qualche cosadi strano!!!! Prima accendo la luce, non mi porto dietro la telecamera e vado avedere che succede, la casa è infestata??? Me ne vado, ecc… Anche se, ad esseresinceri, questa logicità svanisce nelle fasi finali del film, ma, per fortuna,grazie alla concitazione degli ultimi minuti non viene lasciato il tempo allospettatore perché possa riflettere sulle assurdità di quegli attimi.Un altro aspetto positivo è chequesta volta non si aspetta ore senza che succeda qualche cosa, anzi, il clou del film inizia quasi subito e le variefasi di attesa per far crescere la tensione sono disseminate dei classici “BUH” all'improvviso. In più sono stati evitati tutti quei trip psicologici eriflessi di difficile percezione da parte dello spettatore, lasciando menospazio all'osservazione maniacale dei dettagli in favore di una maggior azione.Nonostante tutto ciò, un po’ diamaro in bocca resta, perché malgrado vengano spiegate molte cose, molte altrerestano inspiegate o soltanto abbozzate (non voglio fare spoiler quindi lasceròa voi capire a cosa mi riferisco).Non posso non evidenziare, infine,due chicche geniali. La prima l’aver piazzato una videocamera su un ventilatoreche lentamente va da destra a sinistra e viceversa, dando meno staticità alfilm e creando una tensione quasi snervante. La seconda e non aver inserito nelfilm la scena dei vari trailer. Sono stato tutto il film ad aspettarmi quellescene ed invece sono sempre stato sorpreso in un altro modo.In sintesi un film horror chemerita di essere visto, anche se sarebbe preferibile osservarlo in una casabuia, piuttosto che in una sala affollata di spettatori.
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