“Tutti sembrano migliori nei vecchi film. Anche i cattivi.”
Per godersi in pieno una serie come Bates Motel bisogna riuscire a fare una cosa, una cosa che il protagonista Norman Bates non riesce a fare. Dissociare e distinguere le cose. Se lui fa fatica a separare se stesso e i suoi pensieri da quelli della madre, noi invece dobbiamo separare Bates Motel la serie da Psyco il film. Difficile, ma necessario. Ho visto la puntata pilota di Bates Motel il giorno dopo che mi sono rivisto Psyco di Alfred Hitchcock. Errore da non commettere. L’operazione dissociazione non ha funzionato. Il ricordo della leggendaria pellicola era ancora troppo fresco. Non sono quindi riuscito a evitare un paragone tra film e telefilm, paragone impietoso a favore naturalmente del capolavoro hitchcockiano.
"Sono Forrest, Forrest Gump... volevo dire Norman, Norman Bates."
L’idea di realizzare un prequel ai giorni nostri e in versione teen di Psyco incentrata sul giovane Norman Bates è sembrata lì per lì eccessiva persino a me, conclamato fan del genere teen e dell'attualità. La prima scena della serie gioca anche con l’ambiguità dell’ambientazione temporale. La madre di Norman guida infatti una vecchia Mercedes e Norman è vestito come un perfetto giovane, ma degli anni ’50. Nella scena successiva il mistero è risolto: Norman si infila le cuffiette dell’iPhone e scopriamo quindi che la serie è ambientata nel presente. Ma allora perché cazzo si veste così? Subito dopo avviene l’inverosimile: Norman che sembra uscito da un istituto psichiatrico d'altri tempi viene caricato in auto dalle stafighe del liceo. Certo, come no? Neanche in una serie della The CW avrebbero osato tanto… La serie però negli USA non va in onda su The CW bensì su A&E (mentre in Italia per ora non va in onda e basta). A&E è un network americano che in passato si era segnalato più che altro per produzioni in costume, mentre negli ultimi tempi sembra volersi dedicare a serie che puntano soprattutto sul realismo. Il motto del canale infatti è: Real Life Drama. Peccato che questo Bates Motel non parta proprio in maniera iperrealistica…ATTENZIONE SPOILER Un’altra scena dell’episodio pilota in cui si gioca un po’ troppo sulla sospensione dell’incredulità dello spettatore la troviamo più tardi. Dopo che Norman e la madre hanno fatto fuori un tizio che la stava stuprando (oh, da qualche parte il ragazzo doveva pur cominciare), nascondono il cadavere in una delle stanze del motel. Sulla porta della camera ci sono degli schizzi di sangue e il corpo in decomposizione è stato messo dentro la vasca da bagno, ma gli sbirri sveglissimi in ricognizione non si accorgono di niente. Uno dei poliziotti va persino a fare la pipì in bagno, possibile che non senta una leggerissima sospetta puzza di morto?
Tralasciando questi aspetti, il ricordo dello Psyco originale durante la visione della puntata pilota era ancora troppo forte. Qualche momento interessante è pure sbucato fuori comunque, come l’uso di un pezzo dei Radiohead durante un party adolescenziale. Le note di “The Tourist”, il numero di chiusura del capolavorissimo Ok Computer, regalano la sensazione di trovarsi in una serie che non vuole essere una scontata versione teen di Psyco, bensì qualcosa di diverso. Cosa di preciso, dalle prime puntate è ancora difficile capirlo. Eppure con gli episodi successivi il ricordo del film di Alfred Hitchcock via via si fa da parte e lascia la voglia di scoprire le avventure di questo giovane Norman Bates. Uno psycho in erba che ricorda anche un certo Dexter Morgan. Nei suoi panni troviamo Freddie Highmore, che uno dice: “Chiii? Il bimbetto di Neverland? Ma per favore…” e invece il ragazzetto è convincente nella parte. Dopotutto anche l’interprete dello Psyco originale, Anthony Perkins, era stato ingaggiato da Hitch proprio per il suo volto rassicurante, visto prima di allora non in thriller, bensì in pellicole sentimentali.
Attenzione però anche al resto del cast: Max Thieriot, visto anche in House at the End of the Street, My Soul to Take e The Family Tree, è il fratello rebel rebel di Norman, mentre la gnocchetta di turno è Nicola Peltz, una con un visino che sa tanto di nuova Kirsten Dunst. Eh sì. Sarà inoltre la protagonista femminile di Transformers 4. Difficilmente sarà un filmone, ma probabilmente le regalerà una notorietà internazionale pazzesca.
Norman Bates con il suo fascino da psycopatico d’altri tempi è conteso tra lei e un’altra tizia, interpretata da Olivia Cooke, una ragazza malata di fibrosi cistica che se ne va in giro con delle cannucce al naso. Chi sceglierà tra le due? La figa o la freak? Se state storcendo il naso, pensate però che da Dawson’s Creek in poi non c’è una serie che non proponga (almeno) un triangolo sentimentale. E non fate tanto i fichi voi che non è solo una roba per telefilm adolescenziali, ma anche in Lost era presente.
"Hey raga, le cannucce al naso questa stagione sono troppo cool!
No, eh? Mi prenderete a botte lo stesso, vero?"