Da notare la presenza di indici di correlazione alquanto significativi. Se l'indice r è nullo abbiamo la mancanza di qualsiasi correlazione, quando tale valore è 1 abbiamo il massimo della correlazione positiva (ovvero all'aumentare del primo fattore aumenta nella stessa maniera anche il secondo), quando è -1 abbiamo il massimo della correlazione negativa (all'aumentare del primo fattore diminuisce nella stessa maniera anche il secondo). I valori sotto riportati, prossimi a -0,8 sono indici di una correlazione negativa alquanto forte che suggerisce l'ipotesi che le parassitosi (così come altre malattie infettive non parassitiche tropicali) siano un importante fattore che danneggia le abilità cognitive portando ad un minore Quoziente Intellettivo (QI). Inoltre nell'articolo in oggetto vengono citati anche altri studi i cui risultati portano a conclusioni analoghe. Le ipotesi che vengono fatte per spiegare il rapporto tra parassitosi e diminuzione del QI, per ammissione stessa degli autori, si limitano alla carenza di nutrimento e di energia necessarie alla crescita ed allo sviluppo del cervello. In realtà i parassiti producono anche varie tossine che possono inibire le funzioni neurologiche e cerebrali.
La prevalenza e la diffusione a livello mondiale dell'abilità cognitiva Le cause e gli effetti di malattie tropicali e parassitiche trascurate Eppig C, Fincher CL, Thornhill R.
Biology Department MSC03 2020, University of New Mexico, Albuquerque, NM 87131, USA
In questo studio ipotizziamo che la distribuzione a livello mondiale della capacità cognitiva è determinata in parte dall'intensità di malattie infettive. Da un punto di vista energetico, un uomo che si sta sviluppando avrà difficoltà a costruire un cervello ed a combattere allo stesso tempo le malattie infettive, dal momento che entrambi i compiti sono molto costosi a livello metabolico. Usando tre misurazioni della media nazionale del quoziente intellettivo (QI), abbiamo trovato che la correlazione di ordine zero tra il QI e lo stress da parassiti varia da r = -0.76 ad r = -0.82 (p < 0.0001). Queste correlazioni sono robuste in tutto il mondo, così come in cinque o sei regioni del globo. La malattia infettiva rimane il più potente fattore di predizione del QI medio nazionale quando si controllano la temperatura, la distanza dall'Africa, il prodotto domestico lordo per ogni individuo e diverse altri indici che possono influenzare l'istruzione. Questi risultati suggeriscono che l'effetto Flynn possa essere causato in parte dalla diminuzione dell'intensità delle malattie infettive che si verifica quando le nazioni si sviluppano.
1. Introduzione
(...) Qui noi offriamo una nuova ipotesi — l'ipotesi dello stress da parassiti — per spiegare la distribuzione dell'intelligenza a livello mondiale . Il cervello è l'organo più complesso e più costoso del corpo umano. Nei neonati umani il cervello richiede l' 87 del bilancio metabolico del corpo, nei bambini di cinque anni il 44 per cento, a dieci anni il 34 per cento, e negli uomini e nelle donne adulte rispettivamente il 23 ed il 27 per cento (Holliday, 1986). Presumibilmente, se un individuo non può affrontare queste richieste energetiche mentre il cervello sta crescendo e si sta sviluppando, la stabilità della crescita e dello sviluppo del cervello ne soffrirà. Lynn (1990, 1993) ha ipotizzato che la nutrizione sia vitale al fine di ottenere alti livelli di sviluppo mentale. Lynn (1990) ha suggerito che la nutrizione può rendere conto dell'effetto Flynn (grandi aumenti del QI in brevi periodi di tempo quando le nazioni si sviluppano; Flynn, 1987), ed in seguito (Lynn, 1993) ha esaminato le prove che mostrano come i bambini sottonutriti abbiano teste più piccole, cervelli più piccoli e minore intelligenza psicometrica rispetto ai bambini sufficientemente nutriti .
Le infezioni parassitiche danneggiano energeticamente il corpo, e quindi il cervello, in quattro modi.
(i) Alcuni organismi parassiti di nutrono dei tessuti dell'ospite: la perdita deve essere rimpiazzata a spese energetiche dell'ospite stesso. Tali organismi includono soprattutto fasciole e molti tipi di batteri.
(ii) Alcuni parassiti abitano il tratto intestinale o causano diarrea, limitando nell'ospite l'assorbimento di nutrienti altrimenti disponibili. Tra questi vanno considerati soprattutto le tenie, i batteri, la giardia e le amebe.
(iii) I virus utilizzano le macromolecole e gli apparati cellulari dell'ospite per riprodursi, a spese energetiche dell'ospite.
(iv) L'ospite deve attivare il suo sistema immunitario per combattere le infezioni. Tra queste la diarrea può imporre il costo più serio sul bilancio energetico della persona colpita. Innanzitutto le malattie diarroiche rappresentano la categoria di malattie più comune in ogni continente, e sono una delle due maggiori cause di morte dei bambini sotto i cinque anni, essendo causa di una percentuale tra il 16 e il 17 per cento di tutte queste morti a livello mondiale (WHO, 2004a). Secondariamente la diarrea può impedire al corpo di accedere a qualsiasi forma di nutrimento. Se sono esposti alla diarrea durante i loro primi cinque anni, gli individui possono manifestare effetti negativi che durano per tutta la vita rispetto allo sviluppo del loro cervello, e quindi dell'intelligenza. I parassiti possono influenzare negativamente le funzioni cognitive in altre maniere, ad esempio infettando direttamente il cervello, ma noi ci concentriamo solo sul costo a livello energetico.
La distribuzione mondiale dei parassiti è ben nota. Gli organismi che causano malattie negli esseri umani sono più prevalenti nelle regioni equatoriali e divengono meno prevalenti man mano che aumenta la latitudine. Fattori ecologici contribuiscono a questa distribuzione tra i quali la temperatura media annua, i range di temperatura e precipitazioni mensili (per esempio vedi Guernier et al., 2004).
(...) Molti studi hanno mostrato una relazione negativa tra l'infezione intestinale di elminti e l'abilità cognitiva (rivisti in Watkins & Pollitt, 1997; vedi anche Dickson et al., 2000). Sebbene diverse ipotesi sono state proposte per spiegare questo fenomeno, nessuna ha considerato i vermi intestinali nel contesto più vasto di tutte le infezioni parassitiche, né hanno considerato pienamente il costo energetico dell'infezione e delle sue conseguenze sul cervello. Altri studi hanno mostrato relazioni tra l'infezione da elminti e fattori economici e scolastici che sono correlati all'intelligenza. Per esempio Bleakley (2007) ha studiato gli effetti dell'eradicazione degli anchilostomi in negli Sati Uniti del sud durante i primi anni del ventesimo secolo, ed ha scoperto che le aree nelle quali le infezioni da anchilostomi sono state notevolmente ridotte hanno avuto introiti medi più alti dopo il trattamento rispetto alle aree che non avevano ricevuto trattamento. Jardin-Botelho et al. (2008) hanno scoperto che i bambini brasiliani infettati dagli anchilostomi ottenevano risultati peggiori nei test cognitivi dei bambini non infettati, e che i bambini infettati con più di un tipo di elminti intestinali ottenevano risultati peggiori dei bambini infettati solo con un tipo.
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