Parco Asinara
Il parco di cui parliamo in questo nuovo approfondimento è noto perché la sua isola ha ospitato due indimenticabili magistrati antimafia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Stiamo parlando del Parco Nazionale dell’Asinara, dal nome dell’omonima isola dove fino al 1998 ha funzionato un carcere che ha ospitato anche pericolosi capimafia come Totà Riina e il boss della camorra Raffaele Cutolo. A parte la storia giudiziaria recente, il Parco Nazionale dell’Asinara ha una sua storia che inizia a fine Ottocento e prosegue fino ad oggi. L’isola dell’Asinara è disabitata e rappresenta l’unica porzione di territorio compresa nel Parco. La visita all’Asinara permette però di ammirare flora e fauna tipiche e un paesaggio al tempo stesso montano e costiero.
Caratteristiche

Storia
Il Parco Nazionale dell’Asinara e l’omonima Area Marina Protetta sono stati materialmente istituiti nel 1997 e ufficialmente riconosciuti nel 2002. La loro storia inizia però nel 1967, quando attraverso una conferenza internazionale, il Comune di Porto Torres chiese che gli venisse restituita l’Isola dell’Asinara, fino ad allora demanio dello Stato. La perimetrazione del territorio è avvenuta solo nel 1997, mentre nel 2002 sono stati emanati ufficialmente i decreti istitutivi del Parco e dell’Area Marina Protetta. Nel 2009, il Comune di Stintino ha chiesto di essere annesso all’Ente Parco. L’Asinara, come accennato al primo paragrafo, è nota per aver ospitato, nell’estate del 1985, i magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. I due giudici furono trasferiti nell’Isola per motivi di sicurezza e per poter istruire il maxiprocesso contro la Mafia. Si racconta anche che i due giudici dovettero pagare di tasca propria le spese del soggiorno nell’Isola.
Flora e fauna
La flora del Parco dell’Asinara è tipicamente mediterranea. Nelle zone rocciose si ritrovano specie come il finocchio di mare e il finestrino delle scogliere. Le coste sono caratterizzate dalla gramigna e dalla santolina delle spiagge, dallo sparto pungente e dal giglio marino. Le piante tipiche della macchia mediterranea sono, invece, il ginepro e l’euforbia, quest’ultima presente in grandi quantità perché tossica e non consumata dagli animali al pascolo. Nel territorio del Parco si ritrovano anche il tamaro, il lentisco, la felce, la lavanda, il cisto, il fiordaliso spinoso e la ginestra. Molto ricca, invece, la fauna. All’Asinara, infatti, si riproducono rettili, anfibi, uccelli e mammiferi. Tra gli uccelli più rinomati citiamo il marangone del ciuffo, il germano reale e il falco pellegrino, oltre a rondini, piccioni, gazze, civette, gabbiani, tra cui quello reale, tortore, usignoli e barbaggianni.
Come visitarlo
La visita al Parco dell’Asinara può apparire un po’ complicata, perché l’Isola è disabitata e non offre strutture ricettive, a parte l’unica foresteria di Cala D’Oliva. Questa struttura è stata ricavata da una vecchia caserma di polizia penitenziaria e permette di dormire in grandi stanze con bagni in comune. Per raggiungere l’Isola si può partire da Porto Torres con il traghetto o da Stintino con barche appositamente adibite al trasporto dei passeggeri. Sull’Isola non è consentito accedere con mezzi privati a motore o con animali domestici. All’Asinara si possono praticare escursioni a piedi, a cavallo, in bici e in barca a vela o a motore. Si può anche praticare pescaturismo e si possono fare anche immersioni. Per ulteriori informazioni per la visita al Parco, si può consultare il sito dell’Ente gestore raggiungibile a questo link: www.parcoasinara.org.
