Una nuova straordinaria scoperta in provincia di Viterbo, per l’esattezza a Montalto di Castro nell’area archeologica di Vulci. E’ qui che durante degli scavi viene alla luce un qualcosa di meraviglioso: una statua di circa 50 centimetri di lunghezza, che ricorda molto da vicino la Sfinge di Giza (Egitto). Nella stessa zona, si apprende, sono stati ritrovati dei vasi etruschi dipinti, alcuni dei quali intatti.
La statua invece, raffigura un felino con le ali e il volto da donna, è stata ritrovata nel ‘dromos’ (corridoio d’ingresso) della tomba etrusca scoperta a Vulci dagli archeologi della Soprintendenza all’Etruria Meridionale e dagli operai della Mastarna Srl, la società che gestisce il sito.
La tomba, sarebbe stata violata in tempi molto remoti, ma recentemente non ha subito nuovi ingressi. Un particolare, quest’ultimo, che fa ritenere alla Soprintendenza che all’interno ci possano essere ancora reperti di notevole valore. I ‘tombaroli’ dell’antichità, infatti, razziavano solo oggetti ‘commerciabili’, in primo luogo metalli preziosi, e tralasciavano il resto dei corredi funebri. Questo spiegherebbe perché la statua a forma di Sfinge è stata lasciata nella tomba. Secondo un primo sommario esame degli archeologi, la Sfinge di Vulci risalirebbe al V-VI secolo a. C.
Gli scavi nell’area della necropoli vanno avanti da oltre un mese grazie a un progetto congiunto, finanziato da Pisana e amministrazione comunale, di recente sono giunti altri finanziamenti, ma l’ultima scoperta aumenta certamente il valore del sito che probabilmente ha altri tesori nascosti da rendere fruibili a tutti. Da quel che si apprende da Tusciaweb, per ora, sfinge e vasi sono stati portati al castello dell’Abbadia, sede del museo archeologico di Vulci.