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Il Parco Nazionale Comoè, che prende il nome dall'omonimo fiume che lo attraversa, si trova nella zona nord-occidentale della Costa d'Avorio. Con una superficie complessiva che supera il milione di ettari è una delle più vaste aree protette dell'Africa Occidentale. Il suo maggior punto di elevazione è 650 metri. Nonostante una sorte di protezione sull'area esistesse fin dal 1926, è nel 1953 che per legge la riserva di Bouna-Comoè viene protetta e nel 1968 diventa ufficialmente un parco.Nel 1983, dopo che nel 1977 oltre 800 ettari furono esclusi dal parco per renderli agricoli, fu inserito contemporaneamente all'interno della lista dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO e nella lista delle Riserve della Biosfera per la grande biodiversità soprattutto della sua vegetazione (sono oltre 1200 le diverse specie di piante, all'interno di un habitat che si estende dalla savana alla foresta). Il parco accoglie anche una grande varietà di mammiferi (54 specie differenti tra quelli grandi) tra cui il leone, l'elefante, lo scimpanzè, il licaone, il leopardo e l'ippopotamo, tanto per citare i più noti. Inoltre sono circa 500 le specie di uccelli presenti nel parco, tra cui 50 specie di rapaci.
Nel parco vivono in alcuni piccoli villaggi popolazioni di ben 4 etnie (Lobi, Koulabgo, Dioula e Djimini) tutti praticando l'agricoltura e la caccia. Solo nella core-area della riserva della biosfera a fine anni '90 vivevano 200 persone. Benchè la densità di popolazione rimane molto bassa, in alcune zone la crescita di popolazione inizia a creare qualche problema. Nel Parco, vicino al villaggio di Gorowi, vi è anche una delle foreste ritenute sacre.
Dal 1974 sono iniziati gli studi e le ricerche all'interno del parco, mentre fin dal 1983 vi è un centro di ricerca attrezzato e limitato agli studiosi che si occupano di primati (con anche un progetto di riabilitazione) e di vegetazione.
Il parco, che è visitabile solo nella stagione secca (novembre-aprile), offre oltre 500 chilometri di piste e due aree turistiche attrezzate per brevi-medi soggiorni.
Nel 2003 l'UNESCO ha dovuto inserire il sito (è ancora lo è) tra i Patrimoni dell'Umanità in pericolo a causa della crescita del bracconaggio, dell'aumentata invasione umana e dall'assenza di un managment adeguato. A seguito di tale decisione nel 2005 è partito un grande progetto, finanziato dall'Unione Europea, la Banca Mondiale e il WWF, per una maggiore efficienza dell'amministrazione del parco. Purtroppo, anche a causa della guerra civile scoppiate in Costa d'Avorio, fin dal 2009 due-terzi del parco non sono sotto il controllo delle 50 guardie forestali.Ecco il sito dell'AfricanNaturalHeritage con una bella galleria fotografica del parco
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