Parco Sila
E’ un luogo a tratti incantato e meraviglioso. I suoi paesaggi si affacciano sui mari e sulle isole più belle del Sud Italia. Monti, laghi, fiumi, prati e vallate costituiscono il paesaggio del Parco Nazionale della Sila, area protetta che custodisce uno dei più imponenti patrimoni naturali della biodiversità. Il Parco ospita infatti una vasta flora e fauna. In questa terra di trova di tutto: fauna stanziale e migratoria, flora tipica delle Alpi, dell’Appennino e non solo. Visitare il Parco della Sila significa ammirare una delle zone più belle del Sud Italia, zona che merita di essere opportunamente valorizzata e protetta. Fanno da cornice ai centri del Parco, luoghi ricchi di storia, cultura e tradizione. L’ospitalità ai turisti viene garantita tramite adeguate strutture ricettive dove si possono gustare i piatti tipici silani.
Caratteristiche

Storia
Il Parco Nazionale della Sila venne istituito ufficialmente nel 1997. La sua storia però è molto più lontana e risale al 1923, quando un politico e letterato italiano, Antonino Anile, ne propose l’istituzione con un disegno di legge. Ci sono voluti dunque più di 70 anni per istituire l’area protetta come la conosciamo oggi. La sua definitiva costituzione venne impedita da contrasti di natura politica e dalle opposizioni dei sindaci del luogo. Durante gli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, i territori boschivi furono saccheggiati e depredati dalla deforestazione messa in atto da chi intendeva possedere il territorio per fini privati. Non andò meglio dopo la guerra, quando l’ingresso degli alleati americani causò un’ennesima deforestazione che mise a dura prova anche l’habitat di un mammifero tipico di quei boschi, il lupo. Gli esemplari di lupo, depredati non solo per decenni, ma anche nei secoli precedenti, riuscirono a sopravvivere e a riprodursi grazie a una legge del 1970 che ne tutelava la salvaguardia. Gli anni recenti non furono comunque favorevoli all’istituzione del Parco, poiché ancora forti erano i contrasti tra gli amministratori dei paesi che gravitavano attorno all’area protetta. Alcune leggi, come quella del 1991 per l’istituzione delle aree protette diedero nuovo impulso alla creazione del Parco nazionale, Parco che venne ufficialmente istituito nel 1997. L’insediamento degli organi amministrativi e di gestione avvenne solo nel 2002.
Flora e fauna
La flora del Parco della Sila è tipica delle Alpi e dell’Appennino. Nel Parco primeggiano alberi, foreste e arbusti monumentali. La specie tipica è il pino laricio, seguito dal faggio e da arbusti tipici della macchia mediterranea. Ad altitudini superiori ai 1400 metri si trovano le torbiere, generate dalla sedimentazione organica di resti vegetali risalenti alle glaciazioni. Nelle aree circostanti crescono specie come carex stellulata e potentilla erecta. Nelle aree pianeggianti si trovano vaste aree adibite alla coltivazione di cereali e di prodotti ortofrutticoli. Le zone umide presentano una vegetazione composta da frassini e ontani neri. Nei prati vivono graminacee, viole, ginestre, leguminose e una ginestra tipica della Sila, la Genista silana. Altre specie endemiche sono la rosa, l’ euphorbia e l’iperico. Ricchissima anche la fauna, impossibile da elencare tutta. Citiamo gli ungulati, tra cui il capriolo, il cervo, il daino e il cinghiale,ma anche i mammiferi, tra cui la volpe, il lupo, la lince, la lepre, il riccio, la talpa e il gatto selvatico. Altri animali presenti, la lontra, il tasso, la faina, la puzzola e la donnola. Sul Parco dalla Sila si trovano anche numerosi esemplari di roditori, uccelli migratori e stanziali, anfibi, rettili e pesci.
