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Parco Terre dei Navigli con stoccaggio nascosto in grembo!

Creato il 17 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

La fidejussione di Stogit in caso di incidente dov’è? Nessuno l’ha mai chiesta, sottolinea Ezio Corradi. E dire che per la Regione l’impianto di Bordolano voluto dal sindaco Amore (che cosa ama Amore?) è ad alto rischio di incidenti. Pare che il grave problema sia stato degradato a questione di serie B, come i cittadini. Che senso ha? Referendum a Capriano del Colle, silenzio tombale a Bordolano. Ma non finisce qui.
Da parte degli Enti Locali citati, non è mai stata fatta alcuna informazione né consultazione dei cittadini ignorando la Convenzione europea di Aarhus del 1998, ratificata anche dal Governo Italiano ed è a tutti gli effetti Legge dello Stato, che prevede, al contrario, la partecipazione, l’informazione e la consultazione dei cittadini proprio per sui progetti che riguardano le questioni energetiche.
E’ sempre Ezio Corradi a sostenerlo, citando leggi, norme e dati di fatto. Eppure qualcuno a Cremona continua a dire di non ascoltare Corradi. Fallacia! Argumentum ad hominem, avrebbero detto i medievali. Non si può dare torto a una persona senza neanche considerare quel che dice. Quel che conta non è il soggetto che parla ma l’argomento in discussione, i fatti. E’ quel che qui pervicacemente interessa.
Allora si vuole davvero stendere un tappeto-verde parco sopra il megastoccaggio di metano di Bordolano (Comune che stranamente non fa parte delle Terre dei Navigli ma “solo” del Parco Oglio Nord come la maggioranza dei Comuni delle Terre dei Navigli)… A questo si aggiunge la concessione “Soresina” di Stogit con il pozzo Soresina ed il Cluster 4 Soresina costruiti in territorio di Castelleone (altezza sovrappasso di Corte Madama – prima e dopo il sovrappasso sulla strada per Castelleone) e che comprende anche S. Bassano, Montodine, Castelleone…allargando o no lo stoccaggio di Brodolano sotto 16 Comuni?   Parco e Terre due strutture sovrapposte? Con quali programmi di cooperazione o di concorrenza?

E perché non considerare l’ambientalista che parla per difendere, ad esempio, l’agricoltura di pregio e la sicurezza dei cittadini? Argomenti da buttar via? Non è meglio rispondere? Questi non sono discorsi da ambientalisti ostili a ogni forma di economia, che dicono sempre di no. C’è un problema in Lombardia: la superficie agricola utilizzabile, cioè coltivabile, per la prima volta è scesa sotto il milione di ettari!!!!! Ovvero, è stata massacrata da un mostruoso consumo di suolo. Questo è ambientalismo cieco, populista e ostile al progresso? Direi il contrario. Segue il lungo e intenso intervento di Ezio Corradi in una riunione del Plis, Parco locale di interesse sovracomunale, di Casalbuttano.

 

Associazione Terre de Navigli

C/o Comune di Casalbuttano ed Uniti

Oggetto: Verbale riunione del 16 febbraio 2011 presso il Comune di Casalbuttano – Dichiarazione Ezio Corradi.

In riferimento al verbale inviato via mail, il sottoscritto Ezio Corradi in qualità di Vicepresidente del Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, con la presente intende precisare ed integrare il verbale nelle parti mancanti della propria dichiarazione iniziale.

In particolare, il sottoscritto:

“Apprezza il lavoro e gli obiettivi proposti per la realizzazione del Parco Locale di Interesse Locale denominato “PLIS Terre dei Navigli” per la valorizzazione e la tutela di un ambiente naturale di pregio ambientale che coinvolge undici Comuni del territorio, unico nella Provincia di Cremona.

Auspica l’individuazione di strumenti amministrativi e orientamenti di politica ambientale che tutelino la prevalente destinazione agricola del territorio delle Terre dei Navigli.

In particolare deve essere promossa e tutelata una agricoltura di qualità con colture rispettose dell’ambiente, non legate alla sola monocultura a mais, la salvaguardia della destinazione delle stesse colture per l’uso alimentare dell’uomo e degli animali.

L’Associazione Terre dei Navigli dovrà promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili privilegiando il fotovoltaico termoelettrico e termodinamico e la produzione di energia da biomassa che utilizzi la filiera corta degli scarti della lavorazione agricola e degli allevamenti per la produzione di energia evitando l’importazione in loco da altri territori.

Dovranno essere introdotte norme per favorire l’estensione dei pannelli solari sui tetti delle costruzioni rendendo compatibile tale soluzione con l’ambiente ed il paesaggio in cui vengono inserite le nuove fonti di energie rinnovabili.

Lo sforzo progettuale ed economico della realizzazione del PLIS Terre dei Navigli deve però fare i conti con la presenza nel territorio di un “Progetto centrale di immissione e di stoccaggio metano di Bordolano”: sette degli undici Comuni dell’Associazione Terre dei Navigli (Annicco, Azzanello, Casalbuttano ed Uniti, Casalmorano, Castelvisconti, Paderno Ponchielli, Soresina) sono compresi nel “Progetto centrale e stoccaggio”  proposto dalla società Stogit spa del Gruppo ENI.

Solo gli altri Comuni delle “Terre dei Navigli” Cumignano sul Naviglio, Genivolta, Trigolo, Cappella Cantone sono esclusi dal “Progetto centrale stoccaggio metano di Bordolano”

Lo stoccaggio del metano con l’immissione di 1.200.000.000 di metri cubi di metano con una pressione di 240 bar e di 3.000 tonnellate di metanolo nel periodo aprile-settembre ed il prelievo per l’immissione sul mercato nel periodo ottobre-marzo così per i 25 anni (rinnovabili) della concessione, coinvolgerà il sottosuolo di un’area di 135 kmq, con undici Comuni nella provincia di Cremona (comprendendo anche i Comuni di Olmeneta, Robecco d’Oglio, Corte de’ Cortesi con Cignone e Bordolano, oltre ai sette delle “Terre dei Navigli” già citati) e cinque Comuni nella Provincia di Brescia (Pontevico, Quinzano d’Oglio, Borgo San Giacomo, Verolavecchia e Verolanuova) per un toale di 55.000 abitanti, coinvolgendo anche il territorio del Fiume Oglio e del Parco Oglio Nord.

Nessuna fidejussione è mai stata chiesta né sottoscritta dagli Enti Locali interessati e dalla Società Stogit spa a tutela dei rischi per i lavori previsti dal “Progetto stoccaggio”

Da parte degli Enti Locali citati, non è mai stata fatta alcuna informazione né consultazione dei cittadini ignorando la Convenzione europea di Aarhus del 1998, ratificata anche dal Governo Italiano ed è a tutti gli effetti Legge dello Stato, che prevede, al contrario, la partecipazione, l’informazione e la consultazione dei cittadini proprio per sui progetti che riguardano le questioni energetiche.

Le informazioni ai cittadini sono state date, volontariamente, solo dal Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia nelle quattordici assemblee pubbliche promosse nei Comuni interessati dal “Progetto stoccaggio” e dagli oltre 50.000 volantini distribuiti

Invito pertanto i Comuni aderenti all’Associazione “Terre dei Navigli” a valorizzare e tutelare il territorio, l’ambiente, la salute dei cittadini con la realizzazione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale “Terre dei Navigli” ed a porre in essere tutte quelle iniziative atte a fermare il “Progetto centrale e stoccaggio metano di Bordolano” per le ricadute pesanti che derivano dalla presenza sul territorio per 25 anni (rinnovabili) di una centrale da 52 MW a metano, sufficiente a dare energia ad una città di 75-80.000 abitanti: una infrastruttura che contrasta fortemente ed è di grande impatto ambientale per il progettato PLIS “Terre dei Navigli”, per lo stesso Parco Oglio Nord e per le seguenti zone protette della Rete Natura 2000 e presenti, tra gli altri otto siti SIC (Siti di Interesse Comunitario) e ZPS (Zone di Protezione Speciale), nello stesso Parco Oglio Nord: SIC-ZPS (IT20A0008) Isola dell’Uccellanda (superficie di 76,26 ha) nei Comuni di azzanello, Genivolta, Villachiara, Borgo San Giacomo; SIC (IT20A0006) Lanche di Azzanello (superficie di 141,482 ha) nei Comuni di Azzanello e Castelvisconti; SIC (IT20A0017) Scolmatore di Genivolta (superficie di 72,378 ha) nel Comune di Genivolta.

Dunque siamo di fronte ad un patrimonio ambientale tutelato dalla Comunità Europea, dalla Rete Natura 2000 e da zone di pregio del territorio cremonese come le “Tombe Morte” fra Genivolta, Soresina, Casalmorano, fra il progettato PLIS “Terre dei Navigli”, il Parco di Ariadello nel Comune di Soresina.

Pesanti sono le ricadute sull’ambiente e la salute per le emissioni della centrale di immissione del metano da 52 MW: ricadute che si avranno in un raggio di circa 20 km dalla localizzazione della centrale nel Comune di Bordolano.

Da studi effettuati e promossi dal Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, sulla base della documentazione scientifica internazionale, dalla centrale di immissione usciranno un totale di 4.119.045.600 metricubi-anno di fumi a 550°, climalteranti, contribuendo a peggiorare le condizioni climatiche locali delle zone adiacenti per un’area vasta.

Avendo ben presente che il metano costituisce uno dei gas a fortissimo effetto serra, dannosissimo per il clima del pianeta, secondo il “Progetto centrale e stoccaggio di metano” si verificheranno per i prossimi 25 anni : emissioni di NOX (Ossidi di Azoto dannoso per la salute umana) per 348 tonn/anno; 254 tonn/anno di Ossido di Carbonio (CO); emissioni termiche per 338.000MWh/anno; Biossido di Carbonio-anidride carbonica CO2 per 93 milioni di metricubi/anno; emissioni fuggitive di metano (CH4) per 309.000 metricubi/anno(per 25 anni); PM2,5 secondarie da NOX per 279 tonn/anno; emissioni termiche da scambio camini per 338.000 MWh/anno.

Non meno importanti gli effetti sulle falde acquifere per i sette nuovi pozzi da scavare e per  i seguenti effetti con acque considerate come rifiuti: 4.860 metricubi/anno; 2.502 tonn/anno da trattare; 720 metricubi/anno di acque reflue da trattare; oltre a 60 metricubi/anno di olio lubrificante di scarto.

Dunque un quadro poco rassicurante per l’ambiente, per le coltivazioni ad uso alimentazione umana ed animale, con pesanti ripercussioni sulla salute degli abitanti della zona: la valutazione dei costi indotti per i danni ambientali legati ai cambiamenti climatici ed i costi sanitari per un periodo di 25 anni di durata della concessione e della centrale di immissione, corrisponde a circa 68 milioni di Euro.

Una situazione che dal punto di vista ambientale e delle ricadute negative sulla salute dei cittadini della vasta zona coinvolta dal “Progetto centrale e stoccaggio metano di Bordolano” rischia di compromettere e di vanificare tutti i buoni propositi di tutela e di valorizzazione dell’ambiente naturale del Parco Locale di Interesse Sovracomunale delle “Terre dei Navigli”.

Per questa ragione sosteniamo che tutti gli Amministratori Pubblici, tutti i Tecnici, tutte le Associazioni ed i Cittadini devono impegnarsi per fermare il “Progetto centrale e stoccaggio metano di Bordolano” ed avviare una seria e profonda riflessione sul rischio di una pesante trasformazione del territorio e sui rischi che esso comporta per la salute dell’uomo, per gli effetti negativi sulla produzione destinata all’alimentazione umana ed animale, sui rischi per la sicurezza degli impianti legati alla vulnerabilità in caso di atti di terrorismo o di azioni sconsiderate da parte di organizzazioni criminali.

Non a caso la stessa Delibera della Giunta della Regione Lombardia n. 9604 dell’11 giugno 2009 elenca una serie di criticità che vanno dal Rischio di Incidente rilevante per gli impianti di stoccaggio del metano per i quali è necessario il Piano di Emergenza Esterna, alla microsismicità, alle emissioni fuggitive di metano, alle emissioni puntuali di metano.

Criticità queste, emerse anche nelle documentazioni in possesso del Comune di Bordolano, unico Comune del Parco Oglio Nord a non far parte delle “Terre dei Navigli”.

Per un territorio come quello delle “Terre dei Navigli” che punta a progetti di sostenibilità ambientale ed al miglioramento delle condizioni di vita dei propri abitanti, conviene davvero che venga realizzato il “Progetto centrale e stoccaggio di mentano di Bordolano”?

Noi pensiamo di no: le priorità per il nostro territorio sono ben altre che quelle di tirarci addosso un progetto rischioso e pericoloso che mette a rischio la stessa sicurezza dei cittadini che vi abitano, le loro attività produttive ed i cittadini che addirittura si vuole invogliare a frequentare questo territorio con la realizzazione del “Parco Locale di Interesse Sovracomunale PLIS delle Terre dei Naviglio”.

Prima di investire risorse economiche pubbliche su un territorio potenzialmente a rischio, riteniamo indispensabile prima di tutto eliminare i futuri rischi per il territorio, per i suoi abitanti, per le loro attività.

La realizzazione del “PLIS Terre dei Navigli” deve essere vincolata alla sospensione ed alla cancellazione del “Progetto centrale e stoccaggio di mettano di Bordolano”: un progetto nocivo per il territorio e per il suo futuro dedicato all’ambiente e ad un futuro sviluppo economico sostenibile.

Soresina, 22 marzo 2011   Ezio Corradi

Vicepresidente

Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia

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