Analizzando bene i risultati, vista la massiccia astensione alle votazioni (si è espresso infatti circa il 60%degli aventi diritto), nessuno può cantare vittoria. Renzi, scafato anche se giovane, ha subito detto che non era il caso di festeggiare. Il suo 40% infatti rapportato al totale degli elettori, si riduce al 24%. E sa benissimo che tanti lo hanno votato solo per contrastare il M5S.
Già, perché in Italia ormai non si vota quasi più “per” qualcuno ma “contro” qualcun altro.
Grillo sta ancor peggio. Lui credeva di fare il botto ed il suo 21% diventa,rapportato sempre agli aventi diritto, un 12%. E sfoga tutto il suo astio urlando che gli italiani sono un popolo di pensionati e di coglioni. Lui, che quattro anni fa voleva togliere il diritto di voto agli ultrasessantacinquenni. Ora, se fosse coerente con quello che ha espresso prima delle elezioni, dovrebbe ritirarsi dalla vita politica.
C’è pure da dire che sia i grillini che i piddini quando si tratta di andare a votare ci vanno. È l’elettorato di centrodestra che latita, un po’ per la frammentazione delle liste, un po’ per certi candidati non graditi. E, come ho detto sopra, una parte ha pure scelto di rafforzare il PD per una precisa scelta politica.
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