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Parigi è ancora più bella con la pioggia

Creato il 10 gennaio 2013 da Nonsoloturisti @viaggiatori

“Parigi è ancora più bella con la pioggia”. Questa è l’ultima battuta di Midnight in Paris, il film di Woody Allen con Owen Wilson. E quando l’ho visto e ho sentito questa frase, ho subito pensato che sì, effettivamente, è verissimo.

Parigi è ancora più bella con la pioggia

L’ultima volta che sono stato a Parigi ha piovuto qualche giorno. E quando sei in viaggio, il brutto tempo può veramente mettere di cattivo umore e rovinare i piani. Per me invece era l’occasione di vedere una Parigi diversa da come l’avevo più volte vista. E così, giubbotto con cappuccio e macchina fotografica accuratamente insacchettata, non ho esitato a sfidare la pioggia e a perdermi nelle strade del centro girando senza meta.

 

Parigi è ancora più bella con la pioggia

Parigi è ancora più bella con la pioggia

Ma perché Parigi è più bella con la pioggia? Perché i colori, i riflessi delle luci nelle strade e nelle pozzanghere e il cielo basso e morbido, rinforzano ancora di più il suo carattere romantico e scenografico. Particolarmente alla sera, le strade del centro si liberano dai turisti e lasciano spazio ai ragazzi e alle coppie spensierate, che non possono resistere ad un’atmosfera così invitante e quasi surreale. E quando la pioggia non è battente e il cielo si apre leggermente, spuntano fuori nuvole e raggi di luce, che al tramonto lasciano senza parole.

Parigi è ancora più bella con la pioggia

Parigi è ancora più bella con la pioggia

Siete certi che tutto questo non valga un paio di calzini inzuppati? Ricordatevene la prossima volta che sarete a Parigi in una giornata di pioggia.

Parigi è ancora più bella con la pioggia

Peter Zullo

Peter Zullo

Da diversi anni la fotografia è diventata larga parte della mia vita. Una scusa per uscire di casa, per curiosare in posti nuovi, per intraprendere lunghi viaggi, per conoscere nuove persone, per incontrare nuovi amici.
Amo tremendamente viaggiare, particolarmente nelle città. E mentre percorro le loro strade, rigorosamente a piedi, mi incanto ad osservare dall’esterno gli ingorghi di vita che scorrono senza fine. Per questo mi definisco un life-photographer. Collaboro con diversi blog e riviste specializzate.

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