A pochi minuti a piedi dal Jardin du Luxembourg, al numero 100 di rue d'Assas, si trova il Museo Zadkine, uno di quei musei che sono catalogati, forse per le loro dimensioni contenute, come minori anche se sono altrettanto ricchi ed interessanti dei musei più blasonati, e con il vantaggio non disprezzabile di essere completamente gratuiti. E' situato in un piccolo edificio basso all'interno di un cortile, circondato da un grazioso giardino
A partire dal 1928 e per circa quarant'anni, cioè fino alla morte, fu la casa studio dello scultore Ossip Zadkine
che, in questa foto che lo ritrae da giovane, a me personalmente ricorda una via di mezzo tra Paul Weller e Pete Townshend
con un pizzico di Don Backy.
Finito che avrete di ridere sgangheratamente sulla mia propensione a trovare ovunque improbabili somiglianze, torniamo alle cose serie: di Zadkine l'Enciclopedia Treccani dice che:
aderì al cubismo in maniera tutta personale, volta a evadere verso espressioni liriche,
sciolte dal rigore geometrico. Le ricerche successive di Z. sono tese a
piegare la materia alla sua propria carica emotiva, via via più intensa, fino
a una dinamica e raffinatissima visione multipla L'esperienza della tragedia bellica,
sia pure vissuta da spettatore (Nel 1939 si era rifugiato negli USA),
interiorizza la sua visione, rendendola nello stesso tempo più partecipe alla
vita: il monumento commemorativo della distruzione di Rotterdam
(al museo c'è questo studio preparatorio) (di cui presentò il bozzetto alla Biennale di Venezia nel 1950 dove ottenne il Gran Premio per la scultura) è appassionata protesta......
..... Z. ha svolto importante attività didattica nel suo atelier parigino (ora Musée Zadkine) e all'Académie de la grande chaumière.
Avevamo già in viaggi precedenti tentato di vedere il museo, e con l'acume che ci contraddistingue avevamo scelto prima il periodo della chiusura estiva, poi il giorno del riposo settimanale, e infine anche il periodo di chiusura per restauri. Stavolta che tutte le possibili opzioni di chiusura erano già state sperimentate, la nostra costanza è stata premiata e ci siamo meritati il cancello aperto.
E finalmente abbiamo potuto vedere le sue asciutte figure umane
,le sue famose teste
le grandi opere in bronzo
e anche lo studio per il monumento ai fratelli Van Gogh, che Zadkine stringe in un abbraccio così sincero e così dolente che non può non commuovere. L'originale si trova, come è giusto, nella città natale di Van Gogh, in Olanda
C'era insieme a noi un gruppo di bambini, immagino dei centri estivi parigini, ciascuno col suo bell'album e la matita.
Gli insegnanti spiegavano, e loro attenti e zitti. Interessatissimi a catturare ogni particolare e a riprodurlo sul foglio
e alla fine, giustamente orgogliosi di mostrare il loro lavoro.