
Place Vendôme è stata una delle prime piazze ad essere dotata di l'illuminazione pubblica nel 1829, ma Mansart già all'epoca della costruzione aveva previsto di installare delle lanterne ad olio che purtroppo, per mancanza di fondi, non erano state realizzate. Nel 1992 però, nella Biblioteca Nazionale sono stati ritrovati i disegni originali di queste lanterne, che grazie all'architetto capo dei Monumenti Storici della Città di Parigi sono state forgiate e messe in opera seguendo fedelmente le prescrizioni tecniche riportate nell'Enciclopedia di Diderot e d'Alembert. Sono in ferro battuto dipinto d'oro e al centro portano il monogramma del re sormontato dalla corona. Avrebbero insomma tutte le caratteristiche per apparire pesanti e pacchiane, invece sono meravigliosamente leggere e, come dire, leggiadre. E questo dimostra che Mansart sapeva il fatto suo anche quando disegnava una semplice lanterna

Al numero 13, sotto la finestra grigliata, si trova uno degli ultimi due metri campione incisi su marmo ancora esistenti, dei sedici che la città di Parigi aveva collocato tra il 1796 e il 1797. L'unità di misura, stabilita nel 1791 dalla Académie des Sciences di Parigi, era corrispondente ad un decimo di milionesimo di un quarto del meridiano terrestre, e dato che fare ogni volta il conto poteva risultare complicato, ecco spiegata la ragione dei tanti metri campione sparsi in giro per la città. Prima di allora infatti si era sempre andati a spanne prendendo come riferimento le misure del sovrano, il che immagino generasse una gran confusione, se non altro perchè era difficile che i re fossero tutti alti uguale.

Sempre per la cronaca, l'altro metro superstite, quello rimasto nella collocazione originaria, si trova al 36 di Rue Vaugirard ed è quello della foto qua sotto


Tornando a Place Vendôme, una lapide ci ricorda che il 17 ottobre 1849 vi morì Frédéric Chopin


Ma la curiosità più strana si trova all'altezza del numero 1, proprio sopra il lampione posto all'ingresso dell'Hotel

