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Paris en libertè

Da Labibu
no, purtroppo non sono ancora stata a Parigi. sì, lo so, è imbarazzante. no, non è in previsione. sì, sarebbe anche ora. insomma. qualche giorno fa sono stata a Parigi. era una Parigi di qualche decennio fa. in bianco e nero soprattutto. conoscete Robert Doisneau? è uno dei miei fotografi preferiti. Paris en libertè

lo scatto che più adoro? lo vedete sopra. famosissimo. Il bacio dell'Hotel de Ville. sarò banale. ma è magnifico. e vorrei tanto farmi fare uno scatto così anche io, con Bubi. e il fatto che non sia "rubato" non lo rende meno stupendo. ah, non lo sapevate? i due giovani ritratti sono due attori. eh sì. erano davvero innamorati però. solo Robert ha chiesto loro di ribaciarsi per lui."l’istantaneità non coincide con la spontaneità". un film non è meno bello se ti rendi conto che è pura finzione.

Paris en libertè
e questa? buffa. il perbenismo del tempo. un negozio di antiquariato ha in vetrina una piccola tela con una donna nuda ritratta di spalle. e tutti i passanti a guardare. ci sono cascati in pieno. questa è una delle trappole fotografiche di Doisneau: ore e ore di appostamento, nascosto, osservando il comportamento della gente. 
Paris en libertè

è mademoiselle coco? non c'è, in realtà in questa foto. è solo riflesso.

Paris en libertè

Paris en libertè

Paris en libertè
ma non voglio svelarvi tutto. se davvero siete incuriositi... e a Roma ve li siete persi... è ora di venire a Milano per scoprire Parigi.
Robert Doisneau - Paris en libertè

fino al 5 maggio 2013, Spazio Oberdan
La mostra raccoglie più di 200 fotografie originali di Doisneau tra il 1934 e il 1991.Gli scatti sono raggruppati tematicamente ripercorrendo i soggetti a lui più cari e componendo una grande rassegna antologica che accompagna il visitatore in una suggestiva passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, e poi nei bistrot, negli atelier di moda e nelle gallerie d’arte della capitale francese.Il soggetto prediletto delle sue fotografie in bianco e nero, sono infatti i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo.Doisneau, che amava paragonarsi a Atget, percorre fotograficamente le periferie di Parigi per "impossessarsi dei tesori che i suoi contemporanei trasmettono inconsciamente".È una Parigi umanista e generosa ma anche sublime che si rivela nella nudità del quotidiano; nessuno meglio di lui si avvicina e fissa nell’istante della fotografia gli uomini nella loro verità di tutti i giorni, qualche volta reinventata. Il suo lavoro di intimo spettatore appare oggi come un vasto album di famiglia dove ciascuno si riconosce con emozione.

vi auguro un buon week end di arte e bellezza...LaBibu*



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