n occasione della fiera dedicata ai dipinti antichi “Paris Tableau” (7/12 novembre) parte quest’anno una nuova iniziativa che fonde il cinema e la pittura antica
Rembrandt
di Charles Matton (1999, 1h43)
con Klaus Maria Brandauer, Romane Bohringer, Jean Rochefort, Johanna ter Steege…
Venerdì 9 novembre 2012, in programma alle 14 h.
Amsterdam, 1669. Verso la fine della sua vita Rembrandt rievoca il passato : il successo degli inizi, il suo atelier, i primi ordini, gli amici che l’hanno aiutato e tradito, le donne e i notabili che l’hanno abbandonato e affossato nel fallimento… Il film ricrea con maestria la vita nel XVII secolo ad Amsterdam : i colori, le luci, i costumi e i decori sono superbi. Charles Matton, anch’egli noto pittore, realizza una «biografia pittorica», una vera gioia per gli occhi. Riesce a dare l’impressione che i quadri da un momento all’altro si animino sullo schermo (La lezione di anatomia…), il risultato è tecnicamente rimarchevole. Ha cercato anche di trovare attori che rassomigliassero ai personaggi storici che interpretano. Il tedesco Klaus Maria Brandauer resuscita a meraviglia Rembrandt, così come Johanna ter Steege che interpreta la prima moglie del pittore. Il film è stato premiato nel 2000 con il César per la migliore scenografia.
La Ronda di Notte
di Peter Greenaway (2008, 2h16, in inglese sottotitolato in francese)
con Martin Freeman, Emily Homes, Michael Teigen…
Venerdì 9 novembre 2012, in programma alle 17 h.
Amsterdam, 1654. Rembrandt si risveglia di soprassalto : ha appena sognato di avern perso la vista. Questo incubo lo riporta a 12 anni addietro, nel 1642, quando stava lavorando alla sua opera più celebre, La Ronda di Notte… Film importante in cui il regista riduce in puzzle il più celebre quadro di Rembrandt La Ronda di Notte. Il quadro criptato, denuncia un delitto e indica il colpevole. La rivelazione d’un crimine riporta alla memoria Assassinio in un giardino inglese precedente film di Greenaway… In questo film si ritrova il senso dello spazio teatrale, la composizione pittorica e l’onirismo carico di colore dei suoi film precedenti. «Peter Greenaway firma un film di straordinaria abilità tecnologica in cui si sovrappongono tre livelli di pittura : una biografia dell’artista, una decodificazione della tela, e una riflessione sul ruolo che sesso e denaro hanno nell’arte (…)» (Jean-Luc Douin, Le Monde)
Film in competizione al festival di Venezia nel 2007.
Bruegel, il mulino e la croce
di Lech Majewski (2011, 1h32, in inglese sottotitolato in francese)
con Rutger Hauer, Charlotte Rampling, Michael York…
Sabato 10 novembre 2012, in programma alle 14 h.
Anno 1564, mentre le Fiandre subiscono l’occupazione brutale degli Spagnoli, Pieter Bruegel il Vecchio termina il suo La Salita al Calvario un’opera in cui, dietro la Passione di Cristo, si può leggere la cronaca tormentata di un paese in pieno caos. Il film accompagna letteralmente lo spettatore all’interno del quadro per seguire il percorso di una dozzina di personaggi al tempo delle guerre di Religione…
Il cineasta polacco ridà vita a La Salita al Calvario, e mostra un dipinto d’innegabile bellezza plastica, con un mix di scene reali, immagini di sintesi e di 3D. «Vero viaggio nel cuore della pittura di Bruegel, lo spettatore viene letteralmente immerso nel dipinto… Una proposta visiva sorprendente, accattivante, affascinante (…)» (Variety) Film selezionato per il festivals di Sundance, San Francisco e Mosca nel 2011.
La ragazza con l’orecchino di perla
di Peter Webber (2004, 1h40, in inglese sottotitolato in francese),
con Scarlett Johansson, Colin Firth…
Sabato 10 novembre 2012, in programma alle 17 h.
Nel XVII secolo, Griet, una giovane di sedici anni, trova lavoro come cameriera presso il pittore olandese Johannes Vermeer. Il maestro la nota rapidamente, ne resta letteralmente affascinato e l’immortalizza nel dipinto la Ragazza con l’orecchino di perla. Questa produzione è una vera «perla» del cinema. Scarlett Johanson, in questa sua prima interpretazione, è particolarmente commovente e interpreta il suo ruolo con finezza e grazia. Molte sequenze, illuminate magistralmente dal grande direttore della fotografia Eduardo Serra, ci riportano nell’universo di Vermeer. Inoltre le scene, i costumi e gli arredi sono stati studiati in modo perfetto.