Parla Cellino: “Stadio?   Non so nemmeno io…”

Creato il 24 giugno 2013 da Mbrignolo

VITA TIFOSA (Cagliari). “Se non fossi stato arrestato, il Cagliari sarebbe ora in Serie B”. Parole e musica – lui che la chitarra la strimpella sul serio – di Massimo Cellino, presidente dei rossoblu e chiacchieratissimo imprenditore uscito dal carcere poche settimane fa. Cosa doni a Cellino la convinzione che il Cagliari, senza il suo arresto, non si sarebbe salvato non lo rende esplicito (“Dio non fa mai le cose a caso”), fatto sta che della questione stadio se ne parla ancora, tanto che oggi a una soluzione ancora non si è arrivati: “Un ritorno al Sant’Elia? Non lo so nemmeno io, so che stiamo facendo capire a Quartu Sant’Elena che lo stadio è smontabile, così evitiamo di perdere tempo”. Già, Quartu, il nome che sembrava dare la soluzione salvo poi rivelarsi causa di ulteriori problemi, per ultima l’incarcerazione: “Andare a giocare a Trieste (lo stadio che il Cagliari ha segnalato alla Lega per poter prendere parte alla prossima Serie A, ndr) è pura utopia”. Insomma, la telenovela, triste, vergognosa, stucchevole, prosegue. Cellino, però, rifarebbe le stesse scelte: “Rifarei la scelta di andare a Quartu, certamente – afferma con convinzione – non avevo alternative e Is Arenas era disponibile: dopodichè ho trovato ostacoli ingiusti, ciò non toglie che lo rifarei”.


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