Parlamento greco blocca finanziamenti ad Alba Dorata

Guai per Alba Dorata. Il partito di estrema destra greco si è visto infatti sospendere il finanziamento pubblico. Il Parlamento greco, su proposta della Commissione etica, ha deciso con 241 voti a favore e 26 contrari di procedere con la sospensione dei finanziamenti. Questo in ottemperanza alla norma che era stata approvata lo scorso ottobre e che prevedeva la sospensione del finanziamento alle forze politiche che avessero il proprio leader o almeno un decimo dei deputati accusati di complicità in organizzazione criminale o atti di terrorismo. Una norma che sembrava scritta apposta per colpire Alba Dorata e infatti il partito di estrema destra, che conta proprio il proprio leader, Nikos Michaloliakos e ben otto dei diciotto deputati sotto processo per banda criminali, si è vista chiudere i rubinetti del denaro pubblico. Voto piuttosto compatto nella coalizione che regge il governo, ovvero Nea Dimokratia e il Pasok, i primi di centro destra, i secondi socialisti, mentre anche le varie sinistre hanno votato con loro per il blocco del finanziamento ad Alba Dorata.

Una batosta ulteriore per il partito di estrema destra greco, che ha visto il suo fondatore e segretario nazionale Michaloliakos, assieme al portavoce nazionale Kasidiaris, al vicepresidente nazionale Pappas e a diversi deputati, tratti in custodia dalla polizia e interrogati a fine settembre, salvo poi essere arrestati con l’accusa di aver costituito un’associazione criminale, considerata il mandante dell’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, che era stato ucciso proprio da un’attivista di Alba Dorata.

Oltre a questo, secondo le indagini della polizia greca, Alba Dorata sarebbe stata al centro di un progetto per un possibile colpo di stato, avendo costituito una serie di gruppi armati paramilitari con appositi campi di addestramento, sfruttando l’ampio consenso tra i membri dell’esercito e delle stesse forze dell’ordine.