Quando è nato il Bloggo, era come una di quelle persone che guardi e dici che non farà mai strada, che non arriverà mai da nessuna parte, e poi invece arriva da qualche parte, fa strada.
E arriva nelle vostre mail di complimenti, arriva nei vostri commenti, arriva nel vostro condividere quello che penso con tutte le persone che conoscete, arriva quando lo postate da qualche parte e qualcuno lo legge e capita qui per caso e mi dice "Credo di poter andare a dormire con il sorriso sul viso" o quando mi dite che vi rallegro le giornate, arriva quando mi dite che non mi conoscete, ma mi vorreste abbracciare.
Arriva dalle interviste che altri blogger mi hanno fatto, arriva dalle vostre mail piene di domande su come fare dove fare quando andare e come andare.
Arriva dal mio nome su un blog di un quotidiano nazionale. (Almeno per un po'.)
Non pensate che con il Bloggo io guadagni milioni, non guadagno proprio niente, ma mi ha salvato la vita, mi ha salvato da momenti della mia esistenza che non avevano alcun senso, alcun inizio e sembravano avere solo una brutta fine.
Il Bloggo è quello che sono io, è la mia vera essenza. Il Bloggo sono io.
Tutto questo perché ieri sono stata chiamata a parlare di quello che scrivo. Delle mie battute. Del mio modo di vedere la vita, le cose, le persone. Della rappresentazione di un mondo che molto spesso tutti pensano e tutti vorrebbero dire, ma non hanno il coraggio di dire.
Sono stata messa davanti a parole molto grosse, che non corrispondono a quello che faccio e che penso.
Io sul Bloggo ci metto nome, faccia, cognome, famiglia, ci metto tutto. Perché se vuoi accettarmi, mi accetti per quella che sono. E io sono come il Bloggo.
Il Bloggo fa parte di me tanto quanto fanno parte di me i miei capelli assolutamente insensati. Tanto quanto fanno parte di me le mie idee assurde e i miei commenti al vetriolo.
Nella mia vita (e nei miei post) mi sono sentita dare della stupida, della capitalista, dell'arrivista, dell'ignorante, della stronza, della racchia e pure della cretina. Mi sono sentita dire di tornare a scuola, di darmi all'ippica, alla coltivazione di fragole dato che tanto ho studiato agraria e dovrei sapere come si fa, di andare a lavorare e molte altre interessanti variazioni del verbo andare.
Nonostante questo e molto altro, il Bloggo è ancora qui.
E' ancora qui per far ridere tutti voi, per far star bene me, per raccontare le cose come stanno, anche se sono scomode, cattive, ridicole e a volte così vere da fare male.
Di cognome faccio Pasqua. Se non fossi nata con un buon senso dell'umorismo probabilmente non sarei arrivata ai 26 anni. E questo per dire: pigliatevi per il culo, ridete di voi. Fa bene.
Io di me stessa rido, sempre. E descrivo le situazioni per quello che sono, solo rendendole comiche.
Detto questo, ho chiesto scusa molte volte, e a mio parere passiamo la vita a chiedere scusa per cose di cui, il 99% delle volte, non dovremmo chiedere scusa.
Non lo farò stavolta.
"Il blogger è nato per dire ciò che pensa e creare discussione", ho letto stamattina.
Io faccio solo questo.
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