parole, parole, parole
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi
Chiosso - Del Re - Ferrio
Su Youtube con Mina & Alberto Lupo
Una delle frustrazioni più grandi del vivere in Thailandia credo sia proprio la difficoltà che spesso incontro nel comunicare con la gente nonostante mi sforzi di imparare la loro lingua e il mio inglese non mi impedisca di esprimere nessun concetto mi passi per la mente.
La foto parla da sola…comunicare è voler superare le barriere culturali e i pregiudizi per entrare in contatto e condvidere pensieri ed emozioni
Non si tratta di ostacoli insormontabili e di certo non pregiudicano il quotidiano, il muovermi per questa città o il chiedere informazioni: se vogliamo sappiamo sempre come farci capire!
Niente panico allora arrivando a Bangkok, puntando la foto sul menù si riesce senza problemi a ordinare il pranzo anche senza proferire parola.
Proprio oggi su Trippando un nuovo post sui rischi della “miscommunication” e sull’importanza del non aspettare necessariamente che sia l’altro a capire cosa vogliamo e cosa ci aspettiamo dal nostro interlocutore. Se vi va dategli una letta e ditemi cosa ne pensate.
Il discorso dei problemi comunicativi ovviamente non vale solo quando si viaggia. L’italiano è una linua precisa che non dà adito a fraintendimenti. L’uso di un vocabolo invece di un altro assume una valenza precisa e se diciamo “non ci sono problemi” non è la stessa cosa di “credo non ci siano problemi” che poi andrebbe interpretato come “se ci dovessero essere problemi non mi ritengo responsabile”. Ditemi se sbaglio?
Le parole nascondono significati che possono dar adito a fraintendimenti che discernendo si evitano. C’è però chi di fraintendimento vive. In inglese credo suonerebbe più o meno così: Words hide meanings which can lead to misunderstandings that, with careful forethought, can be avoided. There are some however who thrive on them.
Andrea in Thailandia
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