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Parole e gesti

Creato il 07 gennaio 2012 da Sabby

Parole e gesti

Mia madre è una bravissima cuoca,

appartiene a quel tipo di donna che, incapace di dimostrare affetto, porta nel piatto tutto il suo modo di fare, tutto l’amore per la famiglia.

La mia memoria è arricchita da profumi e colori che sono parte di quei ricordi che ogni tanto, all’improvviso, mi riportano emozioni sopite; come il pranzo della domenica, o le feste importanti, ma anche i giorni “normali”, quando la sera era una festa se a tavola trovavo la mozzarella in carrozza o le pizzette fritte.

Con piatti profumati è stato detto “vi voglio bene”!!

Io, invece, dico molto più spesso “vi voglio bene”, forse perché mi è mancato molto, ma in cucina sono meno elaborata. Infatti mio figlio, il grande, mangia spessissimo da mia madre, e posso capirlo!!!!!

Così stamattina, mentre fuori è molto freddo e la casa è ancora avvolta nel silenzio, ho preparato una colazione ai miei figli che credo non dimenticheranno più, almeno spero!!! Come potete vedere dalla foto ( che non è mia ma rubata da internet).

Un modo per unire parole e gesti…

buon fine settimana a voi tutti!!!

nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito rese indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale…”
(Marcel Proust, “Alla ricerca del tempo perduto”)

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