Amo le parole. Tutte. Quelle da leggere. Quelle da scrivere. Le parole scambiate davanti ad un caffè fumante o durante un incontro casuale. Amo le parole dette piano e quelle urlate a pieni polmoni. Le parole ricercate da assaporare ad occhi chiusi e le parole semplici, che in una giornata tremenda sanno farti sentire di nuovo a casa.
Amo le parole che mi hanno cambiato la vita: “ti amo” – “sei la mia più grande amica” – ” vuoi sposarmi?” – “è una bella femminuccia“.
Amo le parole cantate, danzate, recitate. Quelle che provano a descrivere le emozioni. Amo le parole dei miei film preferiti. Le frasi dei libri che mi hanno aiutata a crescere. Amo il fatto che dopo tanto tempo ancora le ricordo.
Vivo per leggere e scrivere parole.
Ecco, tutto questo soltanto per tentare di farvi capire come mi sia potuta sentire sabato al Salone del libro di Torino: una distesa sconfinata di parole.
Le parole dei miei libri preferiti. Le storie che mi hanno fatto sognare, cambiare, sperare. Le parole degli autori che amo da sempre e di quelli che ho scoperto da poco. E infine le parole dette, in un incontro di enorme ispirazione, da una delle scrittrici che più ammiro: Concita De Gregorio.
Se il paradiso esiste, vorrei fosse così.
E a proposito del potere dei libri, e di come una storia ben raccontata possa ridare colore alla nostra vita, condivido con voi il cortometraggio che ha vinto l’Oscar: The fantastic flying books of Mr. Morris Lessmore. Non so più quante volte l’ho visto. So solo che ogni volta, per me, è come perdersi in un meraviglioso sogno.
Nelle foto: Gallucci Editore ed Edizione Del Baldo.