Dopo ferragosto sono tornati ieri al lavoro gli investigatori della procura teramana, è infatti ieri che sono stati presentati nuovi incartamenti a Davide Rosati e Greta Aloisi. I ROS ieri dovrebbero aver consegnato cose interessanti intanto si aspetta il 22 per l’udienza al Tribunale del Riesame dell’Aquila nella quale si deciderà la permanenza o meno in carcere di Salvatore Parolisi. Da stamane invece, sino a lunedì i magistrati di Teramo fanno nuovi accertamenti per cercare di localizzare il luogo dove il caporal maggiore, Salvatore Parolisi, si trovava alle 15.26 del 18 aprile, il giorno cui fu uccisa sua moglie Melania. Il telefonino di Parolisi era spento dalle 14 e alle 15.26 partì la telefonata al 112, gli accertamenti più volte svolti non hanno portato nessun risvolto. Si è parlato persino di sovraccarico di celle telefoniche.
Intanto Salvatore Parolisi è in carcere, attende il suo 22 agosto, a quanto pare è intenzionato a parlare.
Apprendiamo dal Resto del Carlino che il Parolisi non è mai uscito dalla sua cella infatti sembra proprio si sia rifiutato di andare all’ora d’aria, forse per paura o timore, la vita detentiva non è molto facile. Insomma è a Castrogno da un mese e non è mai sceso nel cortile insieme agli altri detenuti.
Salvatore non è da solo nella cella. Insieme a lui c’è un albanese di 40 anni accusato di violenze contro la compagna.
Sembra poi che Salvatore si trovi nel reparto osservazione: il caporalmaggiore è in attesa di essere spostato nel reparto dei protetti, quello dove sono detenuti i militari, gli agenti delle forze di poliziae rientra nella prima sezione del carcere quella dei sex offender, ovvero di chi è ritenuto colpevole di reati di violenza contro le donne oppure contro minori. Il caporal maggiore sembra passi le ore a scrivere e pensare. Parolisi, non ha nessun tipo di restrizione o vincolo, scrive, spedisce lettere, annota le incongruenze dell’ordinanza di custodia cautelare. Abbandonato dai suoi familiari incontra esclusivamente i legali ed il cappellano Don Delfino Reggimenti che sulle pagine del Carlino racconta: “Io sono a Castrogno quattro volte alla settimana, il mio compito è proprio questo ascoltare e portare conforto ai detenuti. Sì ho incontrato Salvatore, ho parlato con lui. Sì, Parolisi mi ha cercato e si è confidato ma tutto quello che ci siamo detti deve restare nel segreto del mio cuore”.
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