Salvatore Parolisi, ristretto nel carcere di Teramo resta fondamentalmente un essere umano. Apprendiamo da TGcom di una lettera che il caporalmaggiore ha inviato a Ilaria Mura Delitala giornalista di ”Quarto Grado”. E’ un uomo distrutto quello che appare tra le righe della lettera, un uomo che si sta ritrovando forse. Il suo primo pensiero, è quello per la moglie, la dolce e bella Melania, Parolisi scrive: ”L’ho tradita ma non l’ho ammazzata – In termini di legge il tradimento non costituisce nessun reato, allora non mi spiego il motivo della mia permanenza qui, in carcere …” Un uomo che si interroga forse. Proseguendo il testo sembra quasi che il caporalmaggiore si interroghi sulla quotidianità del carcere: ”Le mie lunghe e interminabili giornate le trascorro, leggendo scrivendo e pregando con quella poca fede ancora rimastami e con l’aiuto di persone estranee che mi inviano lettere per offrirmi la loro solidarietà. Non tutti mi hanno già condannato … dirvi come sto io adesso solo Dio lo sa, ma sono un combattente…”
Salvatore è anche un uomo che soffre ecco cosa scrive: ”A volte chiudo gli occhi e rivedo tutta la mia vita, partendo da quelle immagini del mio matrimonio che voi avete trasmesso in TV (a Quarto Grado), Bè cosa vedo io? L’immagine di un ragazzo con lo sguardo smarrito che con un si segna il suo destino… Perdo la linfa della vita, mi vengono tarpate le ali”
E poi, alla fine il solito affettuoso pensiero per la figlia ”Adesso sono un ragazzo sommerso dall’odio, frustrato, debole, che affonda nel suo sgomento il suo dolore … Mi sta mancando la voglia di vivere, penso che forse sarebbe stato meglio che avessero ammazzato me quel giorno. Mi mancate tutti, Melania, Vittoria, la mia famiglia, gli amici, la mia vita.”