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Parte la crociata di Silvio: occupazione totale della tv fino alla par condicio. E sul web anche dopo. Recuperati 3 punti percentuali in due giorni. I coglioni non diventeranno mai volpini.

Creato il 18 dicembre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Parte la crociata di Silvio: occupazione totale della tv fino alla par condicio. E sul web anche dopo. Recuperati 3 punti percentuali in due giorni. I coglioni non  diventeranno mai volpini.Detto, fatto. Silvio ri-scende in campo con la sua armata preferita, quella delle frequenze televisive. Il piano, messo a punto con Fedele Confalonieri, Mauro Crippa (dg del gruppo Mediaset), Giovanni Toti (direttore del TG4 e di Studio Aperto) e Mario Giordano di Tgcom24, prevede l'occupazione militare di tutte le reti del gruppo, degli spazi Rai ancora fedeli e, udite udite, perfino una battaglia dell'Epifania nella fossa del leone Santoro ché, se lo dovesse domare, le parole di Alfano “Vinceremo come sempre”, non suonerebbero più come il tentativo di darsi la carica e niente altro. Ci sono tempi, dettati dalle regole elettorali, che impongono un'accelerazione vertiginosa delle presenze in video per cui, votando a metà febbraio, il tempo a disposizione per l'invasione sarebbe di pochi giorni, fino ai primi di gennaio. E in questa ventina di giorni, Silvio dovrà concentrare tutti i suoi sforzi, e quelli della sua squadra di spin-doctor, per tentare l'impossibile: rimontare sul Pd e diventare ancora una volta il primo partito d'Italia, quello del premio di maggioranza. I primi sondaggi dicono che i risultati si sono già visti, una rilevazione di ieri da il Pdl in recupero, dal 14 al 17,4 per cento. Siccome non tutte le donne e i pensionati che seguono Barbara D'Urso, Maurizio Belpietro e Paolo Del Debbio sono come la nostra amica di Abbiategrasso, non stentiamo affatto a credere che la campagna contro l'Imu (la terza rata è stata pagata proprio ieri fra bestemmie e improperi) e l'infelicità che regna nel nostro Paese, possano diventare il volano per l'ennesima vittoria del Cavaliere. Questa affermazione non appaia peregrina né pessimistica, il fatto è che ormai conosciamo gli italiani, e le loro sindromi al vassallaggio, all'inchino, alla servitù e alla coglioneria spinta all'eccesso, sono ancora molto forti, immuni, quasi, da ogni vaccino. Ma la grande novità sarà la presenza massiccia sul web. Per l'occasione, la ragnatela berlusconiana ha catturato duemila mosche, pardon, volontari che, duecento per regione, invaderanno i social network, Facebook, Twitter, Google+, i blog e i siti dei giornali on-line. Dovunque faranno opera di disturbo, in qualsiasi spazio in cui ci sarà un minimo di dibattito, aperto quindi ai commenti, la Task Force Digitale interverrà per proporre la parola del Capo, il verbo del Cristo redivivo. Nell'occasione, Silvio ha assoldato perfino Michael Slaby, l'uomo mediatico di Barack Obama, pronto ad insegnare alle mosche, pardon ai volontari, come si stravolgono i pensieri degli altri fino a imporre il proprio. L'intervento di un berluscones, ce lo aspettiamo anche noi. Anche il nostro blog, nel suo piccolo, probabilmente verrà “attenzionato” dai giovani rampanti del regno di Silvio, e allora sì che ci sarà da divertirsi. Può anche darsi che ce lo chiudano ma noi, come sempre, un po' Araba Fenice, risorgeremo dalle nostre ceneri per battere finalmente il cancro italiano, da non confondersi con il tango italiano, quello era Sergio Bruni. E dire che avevamo deciso di chiudere il nostro blog, definitivamente, il 31 dicembre. Dopo quasi quattro anni, e più di 350mila lettori, avevamo deliberato con noi stessi di appendere la nostra pagina al chiodo. A tenerlo in vita sarà proprio Silvio Berlusconi o, meglio, il suo ritorno in politica, fatto sul quale non abbiamo mai avuto dubbi, rifiutandoci di brindare quando si è dimesso. Per quello che potrà contare noi ci saremo, e aspetteremo con i nostri tremi che non pettano (grande, Bonvi!), con passo fermo e deciso e posa plastica, l'arrivo della Task Force Digitale che, solo a nominarla, ci fa scompisciare dalle risate. Siamo abituati ai Testimoni di Geova, il che è tutto dire.

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