Partecipa ad una ricerca sull'accumulo compulsivo

Da Dottmurray


Qualche aggiornamento sul lavoro di sostegno e ricerca della disposofobia.
Recentemente ho ricevuto richieste da registi, documentaristi e agenzie televisive che mi chiedono di poter dare la disponibilità a portare le storie dei miei pazienti.
Ovviamente è impossibile.
Ma non solo perché la legge me lo impedisce ( sebbene un paziente potrebbe acconsentire liberamente a
firmare una liberatoria), ma principalmente perché quello che avviene tra me e il paziente rimane nella stanza dello psicologo.
Se lavorando da tempo con un paziente, che senso avrebbe che all'improvviso gli proponessi di andare a raccontare la sua storia, insieme a me, davanti ad una telecamera?
Sarebbe un atto terapeutico?
Che conseguenze avrebbe sul lavoro di sostegno psicologico che stiamo facendo?
Ricordo che il paziente è libero, sempre e comunque, nelle sue scelte e non c'è nessun motivo per cui lo psicologo dovrebbe suggerire al paziente di fare qualcosa la di fuori dello spazio terapeutico.
Ad ogni modo volevo invece aggiornarvi su un lavoro di ricerca sull'accumulo compulsivo che insieme ad altri colleghi sto pianificando, per raccogliere storie e dati su chi soffre di disposofobia e i loro familiari.
A breve inizierò una raccolta di casistiche sulla disposofobia in Italia: avete un problema di accumulo compulsivo o avete un membro della famiglia che ne soffre?

Stiamo cercando di reclutare persone che vivono con il disagio della disposofobia per poter raccogliere la loro esperienza. I partecipanti dovranno essere maggiorenni; avere un problema di accumulo compulsivo o vivere con un membro in famiglia che ne soffre. Se siete interessati a partecipare a questo studio potete scrivere a info@disposofobia.com 
Se avete domande o bisogno d'informazioni potete contattarmi e vi risponderò appena possibile.



(I colloqui sono strettamente confidenziali e tutelati dalla Legge sulla Privacy (D.Lgs 196/2003 ) e dal Codice Deontologico dell’Ordine Nazionale Psicologi (ai sensi dell’art. 28, comma 6 lettera c) della Legge n. 56/89) e i dati sensibili  (valutazioni, resoconti ecc.) dei pazienti saranno conservati in forma anonima o comunque non associati a dati personali che consentano l’identificazione del paziente.)

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