La reazione isterica con cui il sindaco Bonaldi, su La Provincia di oggi, risponde alla mia intervista rilasciata ieri è il segno più evidente di come il dibattito politico, in mancanza di argomenti, possa cadere terribilmente in basso.
Nella mia intervista, con toni del tutto pacati e ragionando solo sui contenuti, esprimevo il mio dissenso rispetto alla posizione assunta dal sindaco di Crema sul tema della gestione delle aziende ex municipalizzate. Per qualcuno, forse ancora legato a certi tic di stampo stalinista, l’espressione del dissenso è un pericolo da mettere a tacere con tanto di marchio di infamia; per me invece è il sale della democrazia.
Continuo a rimanere convinto, da liberale quale sono, che il cosiddetto “pubblico”, cioè lo Stato e gli enti locali, debba servire da regolatore forte, e non da gestore diretto dei servizi, pena la scarsa efficienza dei servizi stessi. Le aziende pubbliche (che siano quattro o due non cambia) restano poltronifici inutili, e il modo per spazzarle via è aprire le porte alla concorrenza.
Su questo continuerò a battermi.
E intanto lascio che il sindaco Bonaldi rimanga da sola ad avvitarsi sulle sue battute da bar di bassa categoria.
(da Facebook) intervento di Massimiliano Salini
E la sindachessa di Crema ribatte:
“Io sarei isterica, il Presidente invece si permette giudizi trancianti senza avere studiato minimamente la lezione, eppoi lui sarebbe quello pacato e pieno di argomenti… Intanto è chiaro che la delibera cremasca non l’ha esaminata, non si spiegherebbero altrimenti queste sortite a vanvera. Ora non succederà nulla di eclatante, o meglio succederà semplicemente ciò che deve succedere, cioè che Crema andrà avanti nella direzione approvata a larga maggioranza dal consiglio comunale, secondo un disegno molto articolato di riforma e di razionalizzazione, ivi compresa la valutazione rispetto alla possibilità di ricollocare o esternalizzare i servizi gestiti da alcune partecipate. La misura è colma, il secchio perde da tutte le parti e continuare in questa direzione non si può più. Ciò detto, non prendiamo certo lezione dal Presidente della Provincia, che attendiamo invece al tavolo sulla partita della gestione dell’Acqua, per ottenere finalmente l’approvazione dello statuto della società Padania Acque gestione secondo il modello “in house” e consentire all’Aato di affidare alla stessa il servizio idrico integrato e gli investimenti che il nostro territorio aspetta da tempo”.
Qui sotto, lo schema del comune di crema: l’assetto attuale è un gran numero di partecipate con debiti da 5 milioni circa, ma alcune attività sono in attivo. E all’orizzonte ci sono patti parasociali con Lgh