Io, visto i vari impegni e il maltempo, non parteciperò attivamente ma ho deciso di rendere comunque omaggio alla mia città con il suo pane per eccellenza, poco conosciuto per chi non è del luogo, e presente su ogni tavola da oggi fino a Pasqua.

La "pasimata viareggina", che non è da confondersi con la più famosa "pasimata garfagnina" (dolce ricco tipico della Quaresima), è un pane che si prepara in occasione della Santissima Annunziata.
Lo stesso pane si presenta a tavola nel giorno della Pasqua benedetto durante la santa messa domenicale insieme alle uova sode.E' un pane di buon auspicio di colore giallo paglierino ma dall'indole povera e contadina. Nella provincia di Lucca si usa farlo bianco, senza l'aggiunta dello zafferano, ma io ho preferito seguire la ricetta della mia nonna. Lei faceva dei grossi impasti che poi divideva in panini e cuoceva nell'enorme forno a legna, ormai in disuso da anni. Ricordo ancora quel profumo inebriante ed oggi è stato bellissimo sentirlo invadere tutta la mia casa.Io ho preferito fare un grosso pane, impreziosito dalla forma a treccia, in modo da conservarlo più a lungo e garantirne l'adeguata morbidezza fino al giorno di Pasqua.
Ingredienti x 1 pane da 900g o 9 panini da 100g:
500 g di farina di tipo 1 macinata a pietra
350 g di acqua naturale a t.a.120 g di lievito madre attivo*
8 g di olio e.v.o.
7 g di semi di anice
6 g di sale fino marino
1 bustina di zafferano
*Rinfrescato e al raddoppio.
Ho effettuato l'impasto nella planetaria. Si otterranno ottimi risultati anche impastando a mano.
In una capiente ciotola mescolare con una forchetta la farina con 300 g di acqua fino ad ottenere un composto asciutto e grumoso. Far riposare per 30 minuti.
(Questa fase si chiama AUTOLISI e serve a stimolare la rete glutinica rendendo il prodotto finale dal sapore più piacevole e dalla crosta colorata).Mettere in ammollo i semi nella restante acqua.
Versare nella ciotola della planetaria l'autolisi, il lievito, i semi con la loro acqua e lo zafferano.
Iniziare ad impastare e appena inizia ad incordarsi unire il sale. Lavorare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, quindi incorporare poco per volta l'olio.

Coprire con pellicola trasparente e far lievitare in luogo caldo fino al raddoppio (io l'ho messa nel forno spento con la luce accesa ed ho impiegato circa 4 ore e 15).


Spolverare il piano di lavoro di farina e rovesciarci l'impasto lievitato. Dividere in 5 parti uguali.



Sfornare e far completamente raffreddare su una gratella.


Le fette tagliate si conservano in frigorifero per 15 giorni o in freezer per 3 mesi. Basterà riportarle a temperatura ambiente prima di gustarle.Se si desidera conservare il pane a temperatura ambiente, è consigliabile lasciarlo intero in un sacchetto di carta in un luogo asciutto e buio.

Ammetto che quest'anno ho avuto molto meno problemi a fare le colombe che questo pane! Non esiste una ricetta ufficiale ed ho dovuto informarmi da fonti sicure per ottenere il prodotto quanto più fedele alla tradizione possibile. Il primo tentativo è finito nel cestino e grazie ai racconti della mia nonna e alla mia testardaggine, sono riuscita nell'intento!

Con questa ricetta partecipo al contest:









