Magazine Diario personale

Pasolini

Da Bellocks
Ed è così tanto che non parliamo un po'. Ieri ero ad Ostia, dall'"Elvira", a due passi dall'idroscalo. Sono passato a trovarti. C'era il sole, un po' di erba bruciata e due pisciacani che ti facevano la guardia. Poco più in là, oltre la rete metallica del campetto, due ragazzini giocavano a pallone. "Aho!! Ma nun ce vedi?! E' goal!!", gridavano i tuoi ragazzi di vita. Mi sono messo a giocare con loro, di tanto in tanto buttavo l'occhio vicino alla recensione, proprio lì dove ti abbiamo lasciato, a due passi dal cemento duro della statale. Sono ancora forti i tuoi ragazzi, hanno ancora l'avversione per le buone maniere e la faccia brufolosa di Ninetto Davoli sul set del "Porcile". La stessa faccia tosta di chi è abituato a prenderle di santa ragione, ma che sa anche cogliere l'occasione giusta per darle, all'occorrenza. Tutto sommato non c'è stata partita: hanno accoppato anche me.
Ho rimesso in moto e lavato le lacrime dal cruscotto, Pierpa'.

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