Alla ricorrenza della Santa Pasqua "il Risveglio" dedica questa settimana un numero speciale. L'editoriale è il Messaggio del Vescovo, un richiamo alla santità del momento ed un augurio di speranza, che qui riproponiamo.
Messaggio del Vescovo per la Pasqua: è inizio di vita nuova
L’annuncio di Pasqua porta il profumo dei primi fiori, il verde brillante dell’erba, la bellezza delle piante da frutto che gemmano e poi esplodono nella varietà dei colori. Tutto a Pasqua si rinnova, quasi d’incanto, in un miracolo continuo, dopo il sonno dell’inverno.
Cattedrale di Fidenza - 2 aprile 2015
MESSA DEL CRISMA
Così anche l’uomo: perché non dovrebbe risvegliarsi, rinsavire, rinascere, ritrovare la gioia, ritornare nella pienezza della vita, rigenerarsi dalle angustie?
Anche a noi, uomini e donne, abitatori di un’epoca difficile, questi verbi, messi in fila, indicano un felice bisogno di mutarsi nelle forme, nei modi, nei sentimenti di vita quotidiana. Se vissuti in profondità ci fanno davvero riscoprire il significato più autentico della Pasqua cristiana.
Perché la Festa di Pasqua inizia dalla natura, dalle cose create, ma acquista valore grande, una vera esplosione di vita, nella resurrezione di Gesù Cristo.
Noi attendiamo la Pasqua perché c’è in noi un desiderio di novità che, superando ogni pigrizia mentale e pratica, abbraccia tutte le espressioni della vita.
Il possente desiderio di novità che ci avvolge non richiama soltanto la forza vivente e neutra della natura, perché i cristiani non sono dei panteisti o dei naturisti. I cristiani amano la natura, la terra, il creato perché è la loro casa, ma guardano altrove, attendono una forza che viene dall’alto.
Abitandoci, interagiscono con i cambiamenti stagionali come parte di se stessi, perché li attraversano da cima a fondo. Così la Pasqua si insedia certamente in un contesto di rinnovamento della natura e dunque ancor più partecipa a quella tensione del nuovo che vi si sprigiona.
Ma la Pasqua è ben altro e la supera infinitamente.
La Pasqua ha la bellezza della natura, ma riguarda l’anelito del cuore da cui insorge quel grido insondabile e più profondo dell’uomo.
Per questo l’avvenimento del Risorto è di tale natura che ribalta ciò che è vecchio in noi, ciò che grava come pesantezza di oscurità interiore, ciò che impedisce di essere veramente liberi, per sperimentare una “vita nuova” con Gesù Cristo.
Dunque la Pasqua non è questione di estetismo psicologico, qualcosa di pelle, di esterno all'uomo, e neanche un’emozione spirituale. Riguarda invece la bellezza pura dello spirito che si riverbera sul corpo e lo rende splendente e allettante perché coincidente con l’anima.
Se la Pasqua non è novità, diventa una bolla di sapone: iridescente sì, ma vacua. Pasqua è invece la profezia di una vita svincolata da vizi e abitudini sporche, finalmente propizia al bene vedere, al bene volere, al bene operare.
Se è così, allora si fa strada un’autentica nuova realtà, quella di una vita felice, capace di amare, di perdonare, di solidarizzare, acquistando un nuovo senso di vita.
La Pasqua rappresenta la svolta che ci vuole per uscire da sé e cantare la vita con tutti, amici ed estranei.
Quant'è bello sperimentare una vita veramente pasquale!
Buona Pasqua!
+ Carlo, Vescovo