Mi sento un po' bastarda a pubblicare questo post proprio oggi, ma, d'altra parte...
Come ogni anni il web e la carta stampata sono tappezzati di immagini che invitano ad evitare di mangiare agnello durante la Pasqua.
L'agnello che è tenero, l'agnello che è un cucciolo, l'agnello che avrebbe solo bisogno di stare a fare le coccole con la mamma pecora invece di finire nel forno con le patate.
E fin qui, che sia una follia uccidere due milioni di agnelli ogni anno per poi mangiarne solo un pezzettino e lasciare nel frigo per giorni il resto, siamo tutti d'accordo.
Quello che trovo, scusate la franchezza, abbastanza ipocrita è che la metà delle persone che condivide questo genere di messaggio su blogger, twitter, facebook in questo preciso momento sarà da qualche parte ad arrostire una succulenta grigliata.
Come dire di no alla grigliata di pasquetta? Insomma, per quanto ci si possa essere rimpinzati a pranzo il giorno di Pasqua, agnello o non agnello, la grigliata di pasquetta ci sta tutta, non fosse altro che per stare un po' con gli amici ed uscire di casa. Buon vino, carboni ardenti e la carne che sfrigola... aaahhh!
Capite? Come quella che si mangia a pasquetta non fosse carne. L'agnellino è giovane, è piccolo ed indifeso, il vitello no. Il pollo no. Eppure anche la grigliata di pasquetta è piena di aninali giovani, che avrebbero bisogno del latte e dell'amore di una madre e non di essere macellati. Ecco che cosa dice il dizionario in proposito, basta leggere:
Pollo: gallo o gallina giovani allevati per scopi alimentari.
Vitello: nato della vacca, di età inferiore all'anno, per il tempo cioè in cui conserva la dentizione da latte.
Puledro: cavallo o altro equino giovane.La grigliata di pasquetta è uno spreco di carne tanto quanto l'agnello a Pasqua, solo che nessuno se ne preoccupa. Che li ammazzino pure, gli altri animali inutili che non sono agnelli, per il divertimento della gente. Scommetto che prima di pasquetta i supermercati registrano un boom nella vendita di costicine, salsicce, cosce di pollo e pancetta. Magari pure di filetto. Insomma, di tutta la carne tranne l'agnello ed il Bon Roll Aia, che vi sfido a grigliare.
Tutti gli animali che mangiamo, cuccioli o meno, vengono macellati. Dietro qualsiasi bistecca, qualsiasi hamburger c'è un animale macellato. Non è che le alette di pollo crescano sugli alberi.
Che differenza c'è tra un agnellino ed un vitellino? Forse l'agnellino, con quel bel pelo soffice, fa più tenerezza rispetto ad un brutto e rozzo vitellino? Sempre di cuccioli stiamo parlando. Eppure del povero vitellino non gliene frega un cavolo a nessuno.
Nemmeno del pollo gliene frega un [@##° a nessuno e nemmeno del povero maiale. In quanto animale adulto e che vive rotolandosi nei propri escrementi, magari c'è chi pensa che il maiale se lo meriti di essere mangiato.
Però l'agnellino è bello, l'agnellino va preservato. Agnellino rules. Agnellino = puppazzo Trudy.
Grazie Heidi e Peter per averci trasmesso questa reverenza nei confronti degli agnellini: ora vi spiace produrre un cartone animato superfamoso che parli di quanto siano teneri i maiali, i vitelli, i puledri ed i polli?
Nessun animale nasce per essere mangiato, così come nessun animale nasce per saziarci o farci compagnia. Gli animali esistono. Punto.
Senza scegliere di essere vegetariani o vegani (chi ce lo dice che l'insalata non soffra, quando la strappiamo dalla terra?), sono gli eccessi che vanno evitati. Basta evitare di arrostire un agnello intero il giorno di Pasqua o di cucinare più carne rispetto a quella che possiamo mangiare o della quale il nostro fisico può avere necessità.
Che il consumismo si limiti ai vestiti firmati, ai suv grandi come piccoli appartamenti e non si estenda al cibo. Soprattutto al cibo che, prima di diventare tale, è stato un animale vivo.
E se alla grigliata ci accompagnassimo qualche verdura, di sicuro il nostro colesterolo ringrazierebbe.
Ci vorrebbe anche un po' più di consapevolezza: non esistono animali che non soffrano quando vengono uccisi. Anche se ci assicurano che il famoso proiettile in testa uccide immediatamente un animale senza causargli alcuna sofferenza, come minimo non deve essere spassoso essere trasportati in giro per il mondo all'interno di camion, stipati, al buio o alle intemperie. Non deve essere spassoso essere allontanati dalla propria famiglia. Non deve essere spassoso essere tirati a forza verso un proiettile in testa.
Quindi forse dovremmo apprezzare un po' di più quello che mangiamo e mangiarlo perchè serve al nostro sostentamento, non per sfizio, per noia, per tradizione e tantomeno per divertimento. Che dietro la carne che mangiamo, non c'è proprio niente da ridere.
La Redazione