L’intervento di Pasqualino Monti (vice presidente Assoporti) si concentra sul ruolo delle Autorità portuali nel sistema logistico.
È auspicabile che la nuova legge italiana sui porti venga approvata entro l’attuale mandato parlamentare. Lo ha sottolineato il presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino Gaeta, Pasqualino Monti, che riveste anche il ruolo di vice presidente vicario dell’Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), nel corso della sedicesima edizione di Euro-Med Convention “From Land to Sea” a Palermo.
Sarebbe importante – ha detto Monti – «che entro la fine della legislatura venga approvata la legge di riforma: pur nella consapevolezza della necessità di ulteriori interventi, sarebbe comunque un segnale importante ed un significativo passo in avanti rispetto alla legge 84/94, che nacque vecchia già 18 anni fa, rispetto alle esigenze della portualità e del mercato, cui bisogna andare incontro.
Penso, ad esempio – ha precisato – al superamento dell’attuale ruolo delle stesse Autorità Portuali, che a mio avviso dovrebbero avere competenze anche sulla logistica: non si può pensare, come ad esempio accade proprio a Civitavecchia, di sviluppare le infrastrutture portuali, di avere a disposizione cinque milioni di metri quadrati retroportuali e di rimanere strozzati senza adeguati collegamenti stradali e ferroviari. È necessario – ha rilevato Monti – un soggetto che possa mettere a sistema la rete infrastrutturale.
La partita della competitività dei nostri scali non può essere limitata al solo ciclo portuale, ma si gioca anche sui collegamenti alle loro spalle, sull’efficienza nel muovere le persone e le merci una volta sbarcate e uscite dai porti, verso la loro destinazione».
I dati dell’Autorità portuale di Civitavecchia, aggiornati al 31 agosto 2012 riferiti ai primi 8 mesi di quest’anno rispecchiano le parole del suo presidente . In un difficile panorama nazionale il porto di Civitavecchia resta saldamente a galla. A determinare una crescita per lo scalo locale, che compensa le flessioni registrate sul traffico passeggeri, sono decisamente le merci.
Nel periodo considerato il traffico complessivo di merci nel porto di Civitavecchia è pari a 7.226 milioni di tonnellate, di cui 680.750 di rinfuse liquide, in special modo prodotti raffinati (più 21%), 3.990 milioni di tonnellate di rinfuse solide (più 8%) e 2.550 milioni di merci varie in colli. A far crescere la percentuale delle rinfuse solide, di cui costituisce il 77% con oltre 3 milioni di tonnellate movimentate, ha contribuito il carbone in crescita del 7%.
Aumentati del 30% anche gli sbarchi di prodotti metallurgici, in particolare il ferro cromo, che hanno toccato quota 224.900 tonnellate. Ma a segnare un più 50% è anche tra le rinfuse solide, il traffico dei coils in acciaio pari ad oltre 300 mila tonnellate. Più che positivo il dato del terminal container che registra un aumento del 52% per l’arrivo di container pieni (26.622 teus), mentre i teu vuoti sono diminuiti del 7%.
Nel suo intervento il presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia ha evidenziato anche il rilevante ruolo dello scalo laziale nel sistema delle Autostrade del Mare italiane. «Nel momento in cui per la prima volta il porto di Civitavecchia guadagna traffici grazie alle merci, mentre “soffre” per i passeggeri per cause esogene – ha sottolineato Monti – vogliamo lanciare una sfida che parte proprio dalle Autostrade del Mare, con il raddoppio infrastrutturale ed operativo partito con l’inizio dei lavori della nuova darsena “Sant’Egidio”».
Monti ha candidato il porto di Civitavecchia ad essere «lo scalo di riferimento per il mercato romano e del centro Italia, la seconda area di consumo del Paese e la quinta in Europa. «Il porto di Civitavecchia – ha aggiunto – è l’unico in Italia che oggi guadagna il 10% nel traffico delle merci e rispetto allo scorso anno vanta un +16,8% per quanto riguarda l’occupazione nel sistema portuale».