Passa la norma “salva-premier”. Silvio è il più grande utilizzatore finale delle armi di distrazione di massa
Creato il 23 marzo 2011 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Nessuno al mondo adopera le armi di distrazione di massa come lui, e nessuno come Silvio ha killer pronti a tirare una revolverata dietro la nuca della Costituzione Italiana. Distratti, ma anche perennemente disattenti e assuefatti ai miracoli di “Polident”, gli italiani erano stati catturati fino a ieri dalle immagini provenienti dal Giappone, dai problemi di una centrale nucleare a un passo dalla fusione e dai bombardamenti dell’allegra brigata internazionale che cannoneggia la Libia senza sapere il perché. Per tener fede al detto “la vita continua” anche dopo il lutto peggiore, i parlamentari italiani, e nella fattispecie l’onorevole Maurizio Paniz, hanno ritenuto opportuno inserire un piccolo comma all’interno della riforma epocale della giustizia che porta il nome di Angelino Alfano, detto ilMarty Feldman di Montecitorio. Ve la ricordate quella che sembrava una boutade e che suonava come la norma “taglia-prescrizione per gli incensurati ultrasettantenni” con i capelli di plastica, la stampa del Duomo di Milano in faccia e amanti del bunga bunga? Quella che fece inferocire Sir Biss-Ghedini perché non l’aveva pensata lui? È passata. Ieri. In commissione Giustizia della Camera. Alla ripresa dei lavori pomeridiani destinati all’esame degli emendamenti, l’onorevole Maurizio Paniz del Pdl, mogio mogio quatto quatto, come se stesse parlando dell’alzheimer della suocera, ha presentato l’emendamento quattro-bis che “premia chi ha la fedina penale pulita e allunga i tempi per chi è recidivo. La norma non si applica ai procedimenti in cui è già stata pronunciata sentenza di primo grado. Hanno votato contro Pd, Udc, Idv e Fli. Si da Pdl, Lega e Responsabili”. Siccome questo è l’unico paese al mondo che si è dotato di un ministero per la semplificazione, affidandolo a quella “cima” di statista che risponde al nome di Roberto Calderoli, leggete, per favore, cosa hanno dovuto scrivere per far saltare il processo Mills: “Le misure predisposte non si applicano ai procedimenti nei quali, alla data dell'entrata in vigore della legge, è già stata pronunciata sentenza di primo grado e modifica l'art. 161 del codice penale prevedendo che ‘salvo che si proceda per i reati di cui all'articolo 51, comma 3 bis e 3 quater del codice di procedura penale (reati più gravi come quelli di mafia o il sequestro di persona a scopo di estorsione), in nessun caso l'interruzione della prescrizione può comportare l'aumento di più di un sesto del tempo necessario a prescrivere, di un quarto nel caso di cui all'art. 99 primo comma (che riguarda la recidiva), della metà nei casi di cui all'articolo 99 secondo comma, dei due terzi nei casi di cui all'articolo 99 quarto comma e del doppio dei casi di cui all'articolo 102, 103 e 105”. L’onorevole Paniz è quel deputato noto per aver sostenuto in aula che Ruby è effettivamente la nipote di Mubarak e che Berlusconi è intervenuto per evitare una crisi diplomatica che poteva risultare gravissima per il nostro paese, insomma un sognatore visionario. Incazzatissimi i rappresentanti del Pd e dell’Udc in Commissione. Mentre insieme ai deputati di Fli abbandonavano i lavori, Antonio Di Pietro, impavido, ha deciso di restare e di votare “no” motivando la sua decisione con “Siamo riusciti a ridurre moltissimo la portata della norma pertanto restiamo e votiamo contro”. L’onorevole Di Pietro fa ovviamente riferimento al “taglio” degli imputati con i capelli di plastica e amanti del bunga bunga, visto che il resto è rimasto invariato. Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in commissione, è stata però la più dura e ha affermato: “Sono spudorati sembra stiano approfittando della guerra per accelerare tutte le norme che riguardano Berlusconi. La prescrizione breve se sarà approvata in questa forma darà un duro colpo alla lotta alla corruzione”. Se pensiamo che l’approvazione dell’”emendamento Paniz” è stato comunicato ieri sera, nel corso della puntata di Ballarò, da Maurizio Crozza all’onorevole Quagliariello, ci sorge spontaneo e irrefrenabile chiederci: quando Silvio diventerà imperatore, chi lo dirà a Giorgio Napolitano, Woody Allen? "Mr.President, Silvio was proclaimed emperor!"
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