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Anche questa settimana la prima parte del programma è dedicata alla Grecia ed al piano per uscire dalla gravissima crisi economica: il parlamento greco ha approvato il piano di austerità voluto dal governo necessario per ottenere gli aiuti economici internazionali senza i quali per il paese sarebbe il fallimento. Il piano provoca grandi reazioni popolari: la gente è scesa nuovamente in piazza durante lo sciopero generale di 48 e, soprattutto ad ad Atene, le manifestazioni sono state teatro di scontri con la polizia e violenze ad opera delle frange più estreme della protesta.
Intervista a Elisabetta Casalotti, giornalista del quotidiano Eleftherotipya, uno dei più autorevoli giornali greci, di orientamento progressista.
Gli altri argomenti della puntata
La Croazia ha celebrato il ventennale dell'indipendenza con la chiusura dei negoziati di adesione e la fissazione al 1° luglio 2013, salvo complicazioni, per l'ingresso ufficiale nell'Ue. L'analoga ricorrenza celebrata negli stessi giorni in Slovenia ha visto invece profilarsi all'orizzonte la possibilità di una crisi di governo.
La Serbia attende che Bruxelles entro fine anno conceda lo status di paese candidato all'adesione all'Ue, ma il presidente Boris Tadic da Berlino ha ribadito di non voler riconoscere il Kosovo indipendente. Intanto, i colloqui tra Belgrado e Pristina sulle questioni "tecniche" che riguardano i rapporti bilaterali sembrano procedere positivamente: evidentemente la scelta di accantonare la questione dello "status" del Kosovo ha permesso di affrontare pragmaticamente questioni che riguardano la vita dei cittadini.
In Albania, a quasi due mesi dal voto, prosegue la storia infinita dell'elezione del sindaco di Tirana e una soluzione non sembra vicina. Intanto, Israele, che non ha ancora riconosciuto il Kosovo, chiede l'appoggio di Tirana contro la creazione di uno stato palestinese. Si moltiplicano, infine, le inziative contro il prossimo censimento, il primo della storia albanese, che secondo alcuni potrebbe portare a una schedatura della popolazione su basi entico-religiose.
In Macedonia procedono le trattative per la formazione del nuovo governo: si va verso una riedizione della precedente coalizione tra il partito del premier riconfermato, Nikola Gruevski, e il principale partito della minoranza albanese guidato da Ali Ahmeti. Nessuna schiarita, invece, sulla questione del nome dell'ex repubblica jugoslava: il semestre di presidenza ungherese dell'Ue non ha portato passi avanti nella controversia ventennale con la Grecia.
Turchia: tra polemiche e boicottaggi è stata inugurata la nuova legislatura dopo le elezioni del 12 giugno. Tensioni anche sul piano internazionale al confine con la Siria, mentre nella vicenda nel Nagorno-Karabakh, il disgelo tra Armenia e Azerbaigian potrebbe in prospettiva migliorare anche le relazioni tra Armenia e Turchia.
La trasmissione è stata realizzata con la collaborazione dei corrispondenti Marina Szikora e Artur Nura ed è riascoltabile direttamente qui
oppure scaricabile in podcast sul sito di Radio Radicale nella sezione delle Rubriche.
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