Passatemi un cerino, please.
Accade a volta che il peso che ci si porta dentro non riesca a venir fuori, che le parole manchino anche a chi, come me, ne vorrebbe far un mestiere.
Eppure parlare di sé non è mai facile, nemmeno se in possesso di un vocabolario superiore alla media.
Perché è facile raccontare una storia, astrarsi, parlare di emerite sciocchezze travestite da aneddoti divertenti. Ma parlare di quel che ci si porta dentro, poi, è diverso e non sempre facile da tradurre, interpretare e poi spiegare.
Sono sensazioni, paranoie, idee che frullano tra i neuroni come falene intorno alle luci d’estate,
Ma stamattina, leggendo uno dei miei blog preferiti, ecco stamattina l’ho capito.
C’ho la sindrome della piccola fiammife raia.
La conoscete la storia, no?
A me la raccontava sempre mia nonna, anzi no: credo sia uno dei primi libricini illustrati che ho mai posseduto.
Indicativo, nevvero?
La storia è da vietare ai minori di 18 anni per evitare traumi diffusi alle nuove generazioni, esattamente come Dolce Remi, ma ormai su di me il danno (aiutato evidentemente da una propensione genetica) è stato fatto.
Io, piccola fiammiferaia all’angolo della strada mi ci sento eccome.
Capita, capita a tutti, no?
Capita di sentirsi soli, abbandonati, non capiti.
Capita.
Ma quello che non mi dovrebbe capitare, e che mi fa incazzare del mio carattere, è l’incapacità di reagire, di chiedere, di uscire da quell’angolino fatto di fiammiferi scriccati e dire “Ora si fa come dico io, cazzo!”
E farlo con decisione, sì,perché son brava solo a fare rumore e a lottare per gli altri, ma mai per me e per le cose che voglio. Se c’è un mulino a vento da buttare giù a testate io sono in pole position, porto la bandiera a testa alta e sono pronta a metterci l’anima. Ma se devo lottare per una cosa che riguarda me, soprattutto se spinosa e complicata, bèh… avete presente lo struzzo?
Ma non va bene. No.
Non posso aspettare che gli altri intuiscano i miei bisogni, combattano le mie battaglie.
Non è giusto, non è giusto per nessuno.
Perché la vita la decidiamo noi, ma bisogna lottare per le cose che riteniamo importanti.
Affrontando.
Basta cerini.
Ora basta davvero.