“Passeggero per Francoforte”, di Agatha Christie
Pubblicato nel 1970, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Agatha Christie, “Passeggero a Francoforte” è un romanzo a metà tra il giallo e la spy story, definito dall’autrice stessa «una stravaganza».
Trama
Nella sala d’aspetto dell’aeroporto di Francoforte un gruppo di viaggiatori attende di ripartire per Londra. Tra costoro, decisamente annoiato per l’attesa, c’è anche sir Stafford Nye, un diplomatico inglese noto soprattutto per il suo spirito caustico e i suoi atteggiamenti stravaganti. Mentre quest’ultimo si guarda intorno in cerca di un diversivo, improvvisamente avviene qualcosa di inaspettato. Una giovane donna che gli sembra di aver già incontrato gli si avvicina facendo una strana richiesta: potrebbe il diplomatico cederle la sua mantella e il passaporto consentendole di imbarcarsi al suo posto, in modo da permetterle di sfuggire ad un misterioso assassino? Qualsiasi persona sana di mente rifiuterebbe una proposta del genere, ma per l’eccentrico funzionario un’avventura, per quanto insolita, ha davvero un richiamo irresistibile. Quello che sir Stafford ancora ignora, tuttavia, è che il suo gesto provocherà una svolta determinante alla sua vita.
Curiosità
All’inizio del libro c’è una citazione di Jan Christiaan Smuts, filosofo, militare e politico sudafricano: «Oltre che una grande forza creativa, la leadership può essere diabolica».
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