Il cielo era plumbeo, l’estate sembrava averci detto addio, l’atmosfera intorno a noi invitava alla calma e alla riflessione. Una giornata normale a queste latitudini dove se non piove si può dire che faccia già bel tempo. Cammino scrutando il cielo, affascinata dalle nuvole che si rincorrono, e anche un po’ preoccupata perché sono uscita senza ombrello e senza impermeabile. Mi avvio verso la spiaggia insieme a qualche quadrupede intrepido che si diverte con ramoscelli e frisbee.
La bassa marea non è ancora arrivata e la striscia di sabbia che emerge dalle onde si contende il privilegio di ospitare tronchi d’albero e alghe, il famoso kelp di cui vi avevo già parlato.
In lontananza si scorge la terra fema. Le vette dei monti emergono dalle nuvole e ci ricordano che non siamo poi così lontani dagli Stati Uniti. Le magnifiche Olympic Mountain ci circondano. Un altro giorno riusciremo a vederle meglio.
Le nuvole scendono a livello del mare, non si capisce se uscirà il sole o se inizierà a piovere. Lo spiro salino mi riporta alla mia amata Liguria, respiro con piacere l’odore della salsedine e l’umidità di questa giornata di settembre.
La geografia di questa zona è complessa, in lontananza scorgiamo diversi promontori che si susseguono verso Sooke.
Il mare sembra avere un aspetto poco invitante.
Solo il kelp sembra trovarsi a suo agio. Qui la temperatura è troppo bassa per poter fare il bagno, a meno che non ci si armi di muta e di molto coraggio, due elementi che non mi si addicono. Vista la fatica che faccio con i jeans, non immagino la lotta per infilarsi in una muta di gomma e il dolore del contatto con l’acqua. Meglio guardarla da lontano.
Sembra aprirsi uno spiraglio tra la coltre di nubi.
Buona giornata a tutti.