Ma che avete capito? NO! Non quelle passeggiatrici! Non conoscete abbastanza bene il nostro blog (o forse lo conoscete… ehm ehm… dati gli argomenti dei post di Laura).
No, stavolta voglio parlarvi di un altro tipo di donne passeggiatrici che poco (niente!) hanno a che fare con il meretricio. La realtà è che ultimamente sono diventata, cosa abbastanza preoccupante, direi, un po’ ossessionata per l’attività fisica. Ma non per ragioni di salute, né tantomeno per questioni di forma: solo per cercare di ammortizzare le abboffate che la mia gola mi fa fare sia durante che prima e dopo i pasti e, visto che alla mia fame non riesco a mettere un freno, l’unico modo che ho, almeno per compensare le calorie acquisite e limitare i danni, è fare movimento. Così oltre le 2 o 3 volte a settimana in palestra, mi sono inventata un’altra cosa.
Tutta colpa del marito che ogni domenica alle 7 va a correre, pardon, a fare running, con un vicino di casa malato di mente come lui. E mi ha convinto, non a fare running perché le mie 6 ernie del disco non me lo permetterebbero, ma a “camminare velocemente“. Cosa che peraltro faccio abitualmente nei miei giri quotidiani, ma certo non continuativamente per almeno un’ora come è caldamente raccomandato.
Però non è cosa da fare da sola… non per me almeno: ritornerei indietro dopo un quarto d’ora. Così pensa che ti ripensa a qualcuno da coinvolgere… Non Spicy (troppo impegnata anche di domenica). Non Miriam (è davvero esageratamente pigra); non la mia vicina (troppo da fare con i figli)… Finché un’illuminazione: ma si!!! Laura!!!! Certo che è davvero un bradipo, però anche lei ha a che fare con la sua gola e con il problema dell’ammortizzamento delle calorie supplementari… Forse è la persona giusta. Provo: la chiamo, le faccio la proposta toccando i nervi scoperti (non ha mai fatto non dico attività sportiva ma nemmeno un briciolo di movimento! Guarda che l’età avanza! Bisogna muoversi, la dieta da sola non serve a niente!) e… incredibile! La convinco! E lei a sua volta coinvolge anche Stefania un’amica delle Ragazze.
Già fissare l’orario è stato un problema: con quelle due pigrone prima delle 10.00 non se ne parlava. Appuntamento dunque domenica mattina alle 10.00 ai propilei di Villa Borghese. Era prevista pioggerella, ma avevamo deciso che saremmo andate comunque. Mi armo di tuta, Ipod (solo per il tragitto fino all’appuntamento), telefono, 10 € tanto per sicurezza, e tra i risolini sotto i baffi del Marito e dei bambini mi avvio sotto un’antipatica pioggerella verso la mia nuova attività sportiva “estrema”.
A piazzale Flaminio mi vedo arrivare lentamente due figure piuttosto… flemmatiche che riconosco da lontano: Stefania in abbigliamento da scampagnata: pantaloni, felpa di pile, e ai piedi non delle pedule… magari! No! Delle normali Camper da città. Le mancava solo lo zainetto sulle spalle. Laura invece con una vecchia tuta più simile a un pigiama, delle scarpe da ginnastica insostenibili e… reggetevi forte: un vecchio impermeabile di Fendi nero così abbondante che le cascava da dosso, con il cappuccio in testa… un triste incrocio tra un serial killer e una malata mentale in fuga dalla clinica psichiatrica. Ma tant’è. Questo era quello che il convento passava, e in fondo… c’era sempre il lato positivo: acquisivo materiale per un post!
Via, cominciamo a camminare… e mi rendo subito conto che IO non ero in grado di tenere il loro passo…. perchè IO, come da prescrizione coniugale, camminavo velocemente… loro… passeggiavano. Piano piano. Uno struscio a via del Corso sarebbe stato più faticoso. La mia difficoltà era che non riuscivo proprio a mantenere la loro lentezza. Uno stillicidio. Resami conto dell’inutilità di quest’attività dal punto di vista fisico me ne sono fatta una ragione e mi sono detta almeno di prendere il beneficio per lo spirito.
Cosa c’era allora di meglio che una passeggiata tra amiche in una Villa Borghese semi deserta, vabbè sotto la pioggia, ma fa niente. Due chiacchiere, qualche immancabile pettegolezzo, un bel po’ di risate… e l’omo campa! (in questo caso la Ragazza). E se non mi ha fatto bene al fisico, di sicuro lo ha fatto al morale.
Certo, la prossima volta mi porterò delle cavigliere… almeno per bruciare le calorie della colazione che abbiamo fatto al bar per riprenderci dalla nostra faticosissima passeggiata.
Comunque ci è piaciuto così tanto che stiamo andando tutte le domeniche. Il nostro gruppo oltretutto si va infoltendo sempre di più: sembriamo Forrest Gump con il suo gruppo di maratoneti globe trotters. Abbiamo perfino elevato a una propria dignità questo sport estremo e gli abbiamo dato un bel nome: speed walking! Vi va di venire con noi?
P.S. Così, tanto per cazzeggiare un po’, prima di pubblicare quest’articolo, ho provato a cercare speed walking sul web e…. non ci crederete: è uno sport che esiste davvero! E c’è anche chi ti spiega… come si fa!