Le ultime settimane sono state molto dense. Ho trovato il tempo per leggere, per meditare ma non per scrivere e così mi trovo con un po’ di letture accumulate e non recensite. Poco male, visto che non leggo per scrivere il blog, ma ripensando agli ultimi libri letti ho trovato un filo comune: giallo.
I romanzi gialli sono una mia grande passione, potrei divorarne uno dietro l’altro come patatine a un aperitivo. Dopo la Camera azzurra di Simenon, ho acquistato un’altra manciata di Adelphi, questa volta della serie di Maigret. Che belli! Mi sono gustata uno dietro l’altro Il porto delle nebbie, Il pazzo di Bergerac e la raccolta di racconti La locanda degli annegati. Ogni volta mi stupisco della bravura di Simenon nel tracciare ritratti di personaggi e piccole provincie con pochi tratti decisi e asciutti. La semplicità e la chiarezza con cui ci conduce attraverso il delitto e le meschinità umane sono sorprendenti, la dimostrazione che non serve uno stile complesso e contorto per scrivere un buon romanzo. In questi giorni di grande lavoro e grande fatica leggere Simenon è stato un necessario straniamento, una lettura scorrevole ma non banale ricca di piacere.
Un altro giallo letto recentemente è Ogni contatto lascia una traccia di Elanor Dymott, regalatomi da cari amici per il compleanno. Qui siamo su un piano completamente diverso rispetto ai romanzi di Simenon, le indagini ufficiali sul delitto sono solo marginali mentre prepotente è l’approccio psicologico, la ricostruzione di dinamiche interne a piccoli gruppi, l’accumularsi di bugie e verità create dalla diversa interpretazione dei fatti da parte dei soggetti coinvolti. L’ambientazione è tipicamente inglese, tra Oxford e Londra, e la narrazione si divide tra presente e passato, tra gli anni dell’università e un presente tragico. Rachel è morta, uccisa barbaramente, e Alex, il marito, non riesce ad accettarlo. Inizia così una sua ricerca disperata della verità, non solo sul delitto ma su tutta la vita della moglie amatissima, abilmente rimasta nascosta sotto un cono d’ombra. Alla fine il mistero verrà svelato ma non sarà il punto più importante del romanzo. Cuore della narrazione sono le verità e le bugie che diciamo agli altri e come un amore totalizzante possa superare le piccole incrinature nella figura perfetta della persona amata. Romantico e passionale, ma anche preciso e puntuale, un bel giallo moderno, ben documentato.