La pasta è fatta sempre di acqua e semola di grano duro. La differenza è nella qualità dell’ingrediente primario, il grano. Più in particolare, nel livello di contaminazione da micotossine, che dal campo possono arrivare fino al piatto che mettiamo davanti ai nostri figli.
Micotossine cancerogene
Pasta per piccoli con ingredienti da grandi
A eccezione delle costose versioni dietetiche per la prima infanzia, infatti, l’industria osserva i limiti più alti indicati per gli adulti. Anche per i formati tradizionalmente usati per i bambini. E persino per quelli pubblicizzati con toni che inducono a credere che siano prodotti studiati per loro. Tutto legale, certo. Nessuna norma obbliga le aziende a elevare la qualità della semola per andare incontro alle esigenze di sicurezza essenziali ai primi anni di vita. E le conseguenze si vedono.
Per verificare il grado di contaminazione delle paste più mangiate dai bambini il Salvagente ha portato in laboratorio 27 campioni, scelti tra i pastifici più noti, tra le linee a marchio privato e prodotti da discount.
Presenti anche i due prodotti di grande richiamo per bambini e genitori: i Piccolini della Barilla e i Topolino and Friends della Gs.
La buona notizia è che una di queste, la più temuta, è risultata assente. Nell’intero campione non vi è traccia della AfB1, la micotossina classificata come cancerogena, e inserita nel gruppo 1, dallo Iarc, l’Agenzia dell’Oms che si occupa della ricerca sul cancro.
La cattiva notizia è che le altre due muffe cercate sono state quasi sempre rintracciate. E, in molti casi, decisamente sopra al limite che la legge imporrebbe a questi prodotti se fossero espressamente destinati ai bambini. Non lo sono e ovviamente rientrano perfettamente nelle tolleranze di una legge un po’ paradossale.
Ma chi spiegherà ai genitori che la pasta che tutti i giorni danno ai propri bambini è… solo per adulti?
Fonti: la rivista “Il Salvagente”; kataweb-consumi