Sì, sì, mi piace cucinare, ma a volte sono pigra, così faccio le ricette a metà. Anzi, sono bipolare: o sono fantasiose, oppure strasemplici.
In questo caso, ve ne presento una e una.
La prima è una variante del pesto, che quella sera non mi andava bene, così semplice semplice, e allora cos’ho fatto?
Ho rosolato scalogno, capperi e pezzetti di olive e poi ho aggiunto il pesto, che non deve esser cotto troppo, se no diventa nero e non puoi più chiamarlo pesto e nemmeno variante.
L’altra è un ragù finto a metà. Ovvero: ho seguito la ricetta di Tatiana, ma dimezzando gli ingredienti. Niente aglio, niente carota e sedano, niente vino bianco, basilico, rosmarino e soprattutto ho lasciato cuocere per venti minuti e non per un’ora.
Una schifezza, direte voi. E invece.
Ho rosolato una cipolla intera con un po’ d’olio, poi ho aggiunto pomodori secchi tagliati fini e un po’ di concentrato di pomodoro, un paio di foglie d’alloro e poi un bel paio di manciatone di soia granulare (reidratata in precedenza). Una bottiglia di passata, zucchero, sale.
Ho lasciato andare su fuoco basso per un po’ mentre i maccheroni cuocevano con quel metodo che ancora non mi ha convinto (spegnere il fuoco quando l’acqua bolle, buttare la pasta, coperchiare, far cuocere qualche minuto in più rispetto al tempo standard) e poi gnam! Il gioco è fatto.
Presto mi diletterò con altre ricette, magari anche un semplice minestrone o un piatto di cous cous e verdure, ché la primavera avanza ma fa ancora freddo.
Qual è la vostra ricetta migliore, vegana o vegetariana? Forza, aiutatemi a non perdere la fantasia! :-)