Magazine Cucina
Ho sempre detestato andare dal parrucchiere. Sempre. Mettermi nelle mani di una persona che manipola i miei capelli, li taglia e li acconcia a suo piacimento, uscire con taglio e piega perfetti al momento, ma che poi si rivelano tutt'altro che tali quando ci metto le mani io... Fin da ragazzina per me il parrucchiere era un incubo e ci andavo il meno possibile. Le volte che ci andavo uscivo perfettamente insoddisfatta, ma facevo training autogeno intensivo per convincermi che stavo benissimo, salvo smentita delle compagne di classe. Poi sono cresciuta, ho acquisito sicurezza e ho cominciato a scremare i parrucchieri, ma quella sorta di senso di inferiorità che provo nei loro confronti mi è rimasto e nulla riesce a togliermelo. Sono pochissimi quelli che possono mettere le forbici sulle mie chiome: si contano sulle dita di una mano e... avanzano dita. Quando ne scovo uno però, è una festa: un bravo parrucchiere vale un tesoro. Solo, occorre gestirli con cura. Se ti dimostri tranquilla e alla mano ti trascurano; se fai l'esigente semi-incazzosa sono lì sull'attenti, ma tu ti senti un verme. Non ho ancora trovato la giusta via di mezzo, perché io sono naturalmente portata a lasciare alle persone i loro tempi, ma mi dà fastidio constatare, come mi è spesso accaduto, che se sei troppo accomodante se ne infischiano di te e si prendono più cura di altri clienti.E' quello che mi è successo sabato: finalmente trovo il tempo di andare a tagliarmi i capelli e già che ci sono rinnovo i colpi di sole. Arrivo e mi fanno accomodare subito. Preparano la miscela decolorante e la mettono accanto a me. Io nel frattempo prendo un giornale e comincio a leggere. Dopo un po' mi rendo conto che non c'è nessuno che stia lavorando alla mia testa. Guardo l'orologio e sono già passati 20 minuti. Alzo la testa e mi guardo intorno: una sta finendo una piega, l'altra è al lavatesta con una cliente e la terza sta amabilmente chiacchierando con la collega al lavatesta. A quel punto comincio a seccarmi: poso il giornale e mi guardo intorno. La signora della piega capisce al volo, dà un ultimo colpo di lacca alla sua cliente e viene subito da me, mentre le altre due continuano a chiacchierare tranquille, mentre io mi domando: ma possibile che una si debba arrabbiare e debba fare la sostenuta per essere considerata un minimo? Questo è uno degli aspetti che mi fanno detestare le sedute dal parrucchiere, ma non è l'unico...Zona cesarini per questo MTChallenge, che è venuto in un periodo in cui la voglia di cucinare è andata in letargo aspettando la primavera. Avevo però messo a bagno cicerchie e piselli secchi per farmi una minestra, e ho deciso di usarne una parte per questoPATE' DI CICERCHIE E PISELLI SECCHI
100 g cicerchie100 g piselli secchi1/2 cipolla1 spicchio d'aglio1 rametto di rosmarinoolio extravergine di olivaburrosaleSciacquare le cicerchie, vagliarle ed eliminare i sassolini che possono trovarvisi e metterle a bagno per 24 ore.Dopo 12 ore sciacquare i piselli secchi e metterli a bagno in una ciotola separata per 12 ore.Lessare i legumi separatamente, facendo cuocere le cicerchie per 1 ora e i piselli secchi insieme alla cipolla tagliata a fettine per mezz'ora-40 minuti o finché non sono diventati teneri. Frullare i piselli e la cipolla con poco liquido di cottura riducendoli in crema, regolare di sale e aggiungervi del burro ammorbidito (più o meno la metà del loro peso, sono andata a occhio) per legarli. Metterli nelle formine di silicone e congelarli per poterli sformare più facilmente.Scolare le cicerchie tenendo da parte il liquido di cottura, farle raffreddare ed eliminare la pellicina che le ricopre. In un tegame di coccio far soffriggere l'aglio e il rosmarino finemente tritati senza però farli colorire. Aggiungere le cicerchie e il loro brodo di cottura e far cuocere finché il liquido si sia notevolmente ridotto e loro siano spappolate. Frullarle allora riducendole in crema e aggiungere poco olio extravergine di oliva per emulsionare il paté. Mettere anche questo nelle formine di silicone e congelarlo per una mezz'oretta, per poterlo sformare più facilmente.Servire accompagnandolo con pane ai 5 cereali a fettine.
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