Quando si sale su una moto si può decidere di essere “motobilisti”, ovvero gente che usa la moto, oppure “motociclisti”, gente che la moto la vive. I Motociclisti li riconoscete perchè sono vestiti in modo serio, anche se sono alla guida di uno scooter. Sono quelli che patiscono caldo e freddo continuamente. Se si decide di far parte di questa categoria nel giro di poco tempo scoprirete che c'è un cursus honorum da percorrere per arrivare a potersi fregiare del titolo di Motociclista. Bisogna conquistarsi l'onore di essere Motociclisti.
Lasciamo perdere quello che già sapete circa il vestirsi in maniera adeguata e comportarsi con buon senso, non parliamo di tutto quello che pertiene usare la testa.
Parliamo delle medaglie che servono per essere dei "veri". Il vero Motociclista si caratterizza per aver compiuto un minimo di giri e per potersi permettere alcuni atteggiamenti.
La foto non è nostra ma lui è uno Vero.
Intanto chiama per nome i baristi di tutti i passi appenninici, in special modo quello del Muraglione. Se siete veri veri, oltre ad entrare e dire “Ciao Giovanni” avete pure una foto che vi ritrae sul muro.In genere il vero rider spegne la moto con la prima marcia inserita aprendo il cavalletto laterale. Cioè, quello che agli altri fa fare un goffo balzo in avanti e fa perdere l'equilibrio per lui è uno stile. Ci sono alcune attività che sono condicio sine qua non e altre, invece, che si definiscono altamente qualificanti. Quelle minime sono quelle che bisogna compiere nel corso della propria carriera motociclistica per potersi riempire la bocca di aneddoti e per potersi fregiare della M maiuscola quando si dice “sono un Motociclista”. La seconda categoria di attività-giri racchiude tutti quegli eventi che, anche se fatti una sola volta, elevano immediatamente al livello Motociclisti, senza bisogno di percorrere tutto il cursus honorum. Sono condicio sine qua non: un giro nel parco dei Monti Sibillini, almeno un week end sulle Dolomiti, lo Stelvio, le 5 terre, almeno tre giri di laghi, il Grossglockner, una settimana in Svizzera ed una in Austria, la Rue de Napoleon, il Tour dell'Eroica, un Coast to Coast italiano, la Foresta Nera, Corsica e isola d'Elba, passi Appenninici come se piovesse. Aggiungerei anche Pirenei e una bella traversata delle Alpi da Est a Ovest. Quelle della seconda categoria, come detto, sono una scorciatoia verso il Walhalla: cioè, se tu vai a Caponord non hai bisogno di Stelvio, Dolomiti e tutto il resto per essere definito un vero biker, basta quello.
Oltre a Caponord, che i veri Motociclisti chiamano Nordkapp, ci sono il Nord Africa: se ti fai un po' di deserto magrebino sei comunque uno vero. Poi ci mettiamo il Coast to Coast lungo la Route-66. Partecipare alla Millepieghe è a cavallo, non è obbligatoria, non è ad alto valore aggiunto ma fa curriculum. La Via del Sale è sicuramente ad alto valore aggiunto così come la partecipazione all'Erzberg o altra sfacchinata endurista. Tutte le attività estreme, i viaggi in oriente, occidente, nord e sud in terre non sempre facili e ogni tanto ostili trasformano in veri Motociclisti solo al pensiero: Georgia, Azerbaigiàn, Kazakhstan, Mongolia, India, Africa ecc ecc. In linea di massima tutte le ex repubbliche socialiste sovietiche, l'Africa, il Sudamerica e il medioriente rientrano in questa categoria.
La cosa che più trasforma in vero biker, comunque, è entrare al bar del Muraglione, guardare la propria foto appesa al muro che ci ritrae mentre eravamo in piena tormenta in direzione Nordkapp, avere il sorriso beffardo che dice “ebbene sì, più giovane ma ero io, quello”, fare un cenno di saluto a Giovanni e rispondere con un minimo movimento del mento alla sua domanda “Il solito?”. Attenzione, tutto questo è accresciuto se nessuno conosce il vostro nome ma tutti sanno il vostro soprannome. Se poi il vostro soprannome è pronunciabile in diversi modi per dar modo solo ad alcuni eletti di conoscere la vera pronuncia allora siete dei cazzodiverimotociclisti.
Bene, per essere veri MdT, oltre a tutte queste tappe che rispettiamo e riconosciamo, è necessario, almeno una volta nella vita, ordinare due porzioni di primo da soli, del tipo “Per me cappelletti per due, capo”. Fatelo e sarete per sempre veri sul serio.