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Patrick Modiano il nobel per la letteratura inaspettato

Creato il 11 ottobre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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9 ottobre 2014. L’accademia di Svezia ha finalmente conferito l’agognato premio Nobel della letteratura che va a Patrick Modiano, che regala alla sua nazione il quattordicesimo premio Nobel d’ambito letterario. Ma la scelta compiuta ha destato molto scalpore nel macrocosmo della cultura. Tra gli scrittori maggiormente favoriti e quotati dai bookmakers figuravano il keniota Ngugi Wa Thiong’o, il giapponese Murakami Haruki e la russa Svetlana Alexievich, ma nessuno di loro si è portato a casa la medaglia del trionfo.

La vittoria di Patrick Modiano era data 10 a 1, ma davvero in pochi si aspettavano di vederlo sul podio dal momento che lo scrittore francese è quasi del tutto sconosciuto al di fuori del suo Paese. Anche Alice Munro, vincitrice canadese dell’anno passato, aveva sollevato diverse perplessità a motivo della sua scarsa notorietà, ma adesso Modiano ha superato la collega quanto a popolarità, poiché in molti si chiedono chi sia lo scrittore vincitore del premio. Intervistato dai giornalisti subito dopo la proclamazione, Modiano ha sostenuto di essere ‘felice’ di questo inaspettato trionfo e di averlo trovato anche lui ‘bizzarro’.

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Chi è Patrick Modiano

 

Patrick Modiano nasce nel luglio del 1945, subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, in una cittadina non così distante da Parigi, chiamata Boulogne-Billancourt. Il padre, Albert Modiano, è un ebreo francese di origini italiane, mentre la madre Louisa Colpeyn, di origine fiamminga, è un’attrice belga spesso in tournée. L’infanzia dello scrittore non è delle più facili: studia in Alta Savoia e poi a Parigi, cresce sotto le cure dei nonni materni – a causa della scarsa presenza dei genitori – e con la compagnia del fratello Rudy, che morirà a dieci anni a causa di una malattia. Termina così l’infanzia felice di Patrick Modiano. All’età di quindici anni entra in contatto con Raymond Queneau, amico della madre che gli darà delle lezioni di geometria e lo inizierà al mondo della letteratura. Conosce anche l’editore Gallimard, il quale nel 1967 pubblica il suo primo romanzo, La Place de l’Étoile, che consente a Modiano di vincere il Premio Roger Nimier. Lo scrittore compone anche delle canzoni come paroliere per Françoise Hardy, scrive per il cinema ed è inoltre documentarista. Nel 1978 il romanzo Rue des Boutiques Obscures gli vale il Premio Goncourt. Nel 1970 sposa Dominique Zehrfuss, figlia del celebre architetto Berbard, dalla quale ha due figlie, Zina e Marie.

Tema predominante nelle sue opere narrative è quello dell’occupazione tedesca, un’occupazione nazista che invade tutti gli spazi del capoluogo francese e che coinvolge esuli, ebrei e stranieri. Un fenomeno cruento che Patrick Modiano prova ad affrontare in tutte le sue tragiche venature. Benché nato alla fine della guerra, quando la drammaticità degli eventi si era di poco acquietata, lo scrittore indaga a fondo per comprendere cosa è realmente accaduto prima della sua nascita e quali sofferenze hanno vissuto i suoi genitori. L’autore non manca di rievocare spesso nei suoi romanzi la figura del padre, un ebreo vittima del Nazismo ma al contempo astuto e disposto a tutto pur di sopravvivere agli aggressori, un uomo dalla personalità duplice e ambigua, impelagato a volte in rapporti di complicità con i carnefici.

Così l’Accademia di Svezia ha motivato l’inaspettata premiazione dello scrittore: «Per l’arte della memoria con cui ha evocato i più inafferrabili destini umani e svelato la vita e il mondo sotto l’Occupazione». La minuzia e l’abilità di Patrick Modiano nel ricordare e nel descrivere una delicata situazione storica, le cui ferite a volte si riaprono nel presente e tornano a bruciare come fossero vive, gli sono valsi il premio Nobel e gli hanno consentito soltanto adesso di uscire dall’alone di anonimato che stranamente l’ha finora circondato e di poter essere così conosciuto dall’intero mondo dei lettori. Intanto sui social network si sono diffuse rapidamente informazioni sul suo conto e sui suoi testi narrativi, che in molti hanno già iniziato a leggere. Si tratterà di un falso allarme o di una vera conquista per gli amanti della lettura?

Fonte: La Stampa

Antonio Puleri



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